Kerry: “La Nato è pronta a intensificare sforzo bellico contro ISIS”
Gli Stati Uniti pronti a inviare uomini delle forze speciali in Iraq e Siria per combattere l'Isis. Lo ha spiegato il capo del Pentagono Ash Carter, in un'audizione davanti alla commissione difesa della Camera nella quale ha spiegato che la Casa Bianca è “pronta a espandere” le operazioni contro lo Stato Islamico. Il compito delle "forze speciali sarà quello di lanciare raid, liberare gli ostaggi, raccogliere informazioni di intelligence e catturare i leader dello Stato islamico", ha detto Carter. “Vinceremo questa guerra” ha poi risposto alla Commissione al repubblicano che chiedeva se si sta vincendo con i jihadisti.In Iraq, ha detto il numero uno della Difesa, le forze speciali agiranno in coordinamento con l'esercito locale e i curdi peshmerga che già combattono contro i miliziani dell’Isis.
La Nato contro l'Isis?
Successivamente il segretario di Stato americano John Kerry ha detto che i membri della Nato sono pronti a "rafforzare lo sforzo militare contro lo Stato Islamico". Parlando al quartier generale dell'organizzazione internazionale della difesa a Bruxelles, Kerry ha spiegato di aver chiesto agli altri 27 ministri degli Esteri dell'Alleanza di "fare di più" per colpire l'Isis in Siria e in Iraq.
Russia e Usa lavorano per bloccare finanziamenti all'Isis
Nel frattempo gli Stati Uniti stanno lavorando insieme alla Russia al Consiglio di sicurezza Onu su nuove risoluzioni volte a bloccare finanziariamente ai jihadisti dello Stato islamico. Stando a quanto riferito dall'ambasciatrice Usa Samantha Power, Washington vuole "rafforzare e razionalizzare l'impegno del Consiglio sul finanziamento dell'Isis" espresso nella risoluzione dello scorso febbraio, che sanzionava singoli e organizzazioni che finanziano i terroristi, e adottare anche "nuove misure per rendere più efficaci le sanzioni" contro quanti collaborano con l'Isis. "Gran parte degli sforzi della Russia contro l'Isis si concentrano sul finanziamento e sulla necessità di impedire all'Isis di trarre risorse dalla vendita di petrolio o di accedere ai mercati finanziari internazionali", ha spiegato Power, sottolineando che Obama e Putin "condividono un obiettivo comune".