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Usa, condannato a morte stanco di aspettare chiede anticipo sentenza: giustiziato

Il 58enne Barney Fuller giustiziato questa notte in Texas dopo aver richiesto esplicitamente l’esecuzione della sua condanna a morte perché stanco di aspettare. Era in cella da 13 anni.
A cura di Antonio Palma
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Era in cella da quasi 13 anni dopo essere stato dichiarato colpevole dell'omicidio di una coppia di vicini e condannato a morte da un tribunale Usa, per questo ormai era stanco di dover aspettare ancora la sua esecuzione capitale. Un'attesa che era diventata un tormento per lui fino a spingerlo a chiedere alle autorità locali di essere giustiziato il prima possibile. Una richiesta subito accolta dal Dipartimento di Giustizia Criminale del Texas che ha immediatamente avviato la procedura per accontentarlo. L'esecuzione del 58enne Barney Fuller infatti è stata eseguita ieri sera ora locale.

All'uomo è stata iniettata una dose letale di pentobarbital ed è stato dichiarato morto 38 minuti dopo, alle 19:01 ora locale, le 2.01 in Italia. Prima dell'iniezione letale al funzionario che gli chiedeva quali fossero le sue ultime parole Fuller ha risposto: "Non ho niente da dire, si può procedere".  Quella del 58enne è la sedicesima condanna a morte eseguita negli Stati Uniti quest’anno. Secondo i media locali  quella di Fueller è stata la 143esima richiesta di esecuzione anticipata da parte di un detenuto in Usa.

Fuller si era dichiarato colpevole dell'omicidio di una coppia di vicini avvenuto nel 2003. L'uomo uccise a colpi di arma da fuoco la coppia a seguito di dissidi tra vicini che si trascinavano da mesi con denunce controdenunce. Il 58enne imbracciò un fucile automatico regolarmente detenuto e si introdusse nell'abitazione della 39enne Annette Copland, e di suo marito, il 43enne Nathan Copeland, col lo scopo di fare una strage. Dopo aver sparato a morte i due infatti tentò anche di colpire il figlio 14enne di questi, ferito ma sopravvissuto, mentre la figlia di 10 anni riuscì a nascondersi dalla sua furia omicida rimanendo però traumatizzata.

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