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Usa, condannato a morte il maggiore Hasan: il militare uccise 13 persone

Il maggiore Nidal Hasan, che il 5 novembre del 2009 massacrò 13 commilitoni e ne ferì 32 nella base di Fort Hood in Texas, è stato condannato a morte. Lo psichiatra militare era stato riconosciuto colpevole di omicidio plurimo premeditato.
A cura di Susanna Picone
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È stato condannato a morte il maggiore Nidal Hasan, l’uomo responsabile del massacro di 13 persone e del ferimento di altre 32 a Fort Hood, in Texas. Un tribunale ha deciso questa pena dopo due ore di deliberazioni: Hasan potrebbe essere il primo militare americano condannato a morte da oltre mezzo secolo. L’ufficiale medico, di origini palestinesi ma nato e cresciuto in America, aveva rinunciato a una difesa e la settimana scorsa era stato riconosciuto colpevole di omicidio plurimo premeditato. Ha ascoltato la sentenza rimanendo impassibile: i 13 membri della corte marziale hanno preso la decisione nei suoi confronti all’unanimità. Nel corso del processo lui ha sempre detto di aver agito in difesa delle vite della leadership talebana in Afghanistan.

Il maggiore aprì il fuoco in una base militare in Texas – Hasan, che per 15 anni aveva lavorato come psichiatra dell’esercito americano, aprì il fuoco contro i suoi stessi commilitoni all’interno di una sala nella quale i militari, che erano disarmati, stavano effettuando gli ultimi preparativi prima di partire per l’Afghanistan e per l’Iraq. La condanna a morte del soldato Hasan arriva qualche giorno dopo il verdetto nei confronti di un altro militare Usa, il sergente Robert Bales. Quest’ultimo, che è stato condannato all’ergastolo, è stato riconosciuto colpevole di aver ucciso 16 civili afghani tra cui 9 bambini nel 2012.

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