Usa, come combattere la prostituzione? Sui social le foto dei clienti
La polizia in California sta usando una nuova "tecnica" per combattere la prostituzione. Sul web sono apparse le foto di persone arrestate con l’accusa di incitamento alla prostituzione nella speranza che l'imbarazzo di apparire in pubblico possa essere sufficiente per frenare il fenomeno. Sono diversi i dipartimenti che stanno seguendo tale “tattica” pubblicando appunto i nomi dei sospetti clienti su Facebook, Twitter e altri siti dedicati. L’intenzione è quella di utilizzare i social per mostrare coloro che sfruttano la prostituzione mettendo in atto un comportamento “rischioso e illegale”. La speranza della polizia è che questo serva insomma da deterrente. Inoltre questa tattica mostra anche alla popolazione che la polizia sta affrontando sul serio il tema della prostituzione. Ma tutto questo sta succedendo non senza polemiche: gli avvocati della difesa ed esperti legali lamentano infatti che questo comportamento di pubblicare volti e nomi dei presunti clienti sia una violazione della privacy.
La gogna mediatica potrebbe infatti danneggiare la vita di alcune persone. Un uomo arrestato nei giorni scorsi ha detto ad esempio che stava scherzando con due donne sul sesso, ma che non stava cercando delle prostitute. Poi ha scoperto che quelle donne erano delle poliziotte. Le forze dell’ordine da parte loro difendono il loro comportamento. E a quanto pare la gente sta notando qualche differenza. Da quando la polizia ha infatti iniziato a pubblicare le foto degli arrestati alcuni testimoni hanno affermato che in alcune zone “calde” della prostituzione il traffico è rallentato. La polizia ha comunque scritto che tutti gli indagati sono innocenti fino a prova contraria e che le foto saranno cancellate se dovessero cadere le accuse nei loro confronti.
