USA. Bambino contrae la peste bubbonica: “È il primo caso dopo oltre 20 anni”
Un ragazzino americano dello stato dell’Idaho avrebbe contratto la peste bubbonica per quello che viene definito il primo caso umano negli USA in oltre due decenni, dicono i funzionari della sanità locali. Il piccolo si sarebbe ammalato il mese scorso e questa settimana sarebbero arrivati i risultati dal laboratorio: si tratterebbe proprio della famigerata malattia infettiva. Come si legge su The Independent, Christine Myron, portavoce del Dipartimento Sanitario del Distretto Centrale, ha detto che il bambino, che non è stato identificato pubblicamente, è tornato a casa a Elmore County, nell'Idaho, e “si sta riprendendo bene" dopo essere stato trattato con antibiotici in ospedale. Non è ancora chiaro dove il piccolo abbia contratto la malattia. Se nella sua contea di Elmore – dove la malattia sarebbe stata riscontrata negli scoiattoli nel 2015 e 2016, e anche nella vicina contea di Ada (nessun caso è stato segnalato quest'anno) – o durante un viaggio in Oregon.
La peste bubbonica causa linfonodi ingrossati o "bubboni" e la forma polmonare è la più violenta, secondo l'Organizzazione Mondiale della Sanità. "Si tratta della forma più virulenta di peste" e "può essere fatale" se non diagnosticata e trattata all'inizio, secondo l'OMS. I sintomi della peste bubbonica e di quella polmonare sono simili e includono mal di testa, febbre e brividi e estrema debolezza, secondo gli esperti del Centers for Disease Control and Prevention. I casi più recenti risalirebbero al 1991. “Le persone possono ridurre il rischio di infezione – spiega l'esperta Sarah Correll – trattando i propri animali domestici con antipulci ed evitando il contatto con la fauna selvatica”. Il consiglio è quello di "indossare repellente per insetti, pantaloni lunghi e calzini quando visiti le aree colpite dalla peste” aggiunge Correll.