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Usa, afroamericano ucciso da agente davanti a fratello di 5 anni e alla nonna mentre apre porta di casa

Il 23enne Casey Goodson, incensurato e non ricercato, aveva appena aperto la porta della sua abitazione a Columbus, in Ohio, quando è stato raggiunto da diversi proiettili di arma da fuoco esplosi con l’arma di ordinanza dall’agente Jason Meade che era impegnato nella ricerca di un indagato. Il vicesceriffo avrebbe visto la vittima con una pistola che però era legalmente detenuta .
A cura di Antonio Palma
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Polizia ancora sotto accusa in Usa dopo che un vicesceriffo ha ucciso un giovane afroamericano incensurato davanti ala porta di casa mentre la vittima rientrava dal lavoro. L'episodio venerdì scorso quando il ragazzo, il 23enne Casey Goodson, aveva appena aperto la porta della sua abitazione a Columbus, in Ohio. Il ragazzo è stato raggiunto da diversi proiettili di arma da fuoco esplosi con l'arma di ordinanza dall'agente Jason Meade che era impegnato nella ricerca di un indagato che però non aveva nulla a che fare con la vittima. Goodson aveva appena aperto la porta per entrare quando è crollato sul pavimento della cucina, sotto gli occhi del fratellino di cinque anni e della nonna di 72.

Goodson non era sospettato di alcun reato e non aveva precedenti per questo ora la famiglia chiede di fare luce su quanto accaduto e giustizia per la sua morte. Secondo la polizia l'uomo aveva un'arma , denunciata regolarmente e per cui aveva la licenza, e che per questo sarebbe stato avvicinato dal vicesceriffo. Sempre secondo gli inquirenti, sarebbe stato colpito dopo aver rifiutato di lasciar cadere l'arma ma per la famiglia  il poliziotto avrebbe esploso i colpi senza nessun motivo valido.

"Mi chiedo quale minaccia presentasse Casey mentre apriva la porta per entrare in casa sua con la sua famiglia" ha dichiarato l'avvocato della famiglia, aggiungendo:  "Eraun ragazzo che non si era mai messo nei guai e no stava infrangendo alcuna legge". Secondo i primi accertamenti affidati ora dal dipartimento di polizia locale, il vicesceriffo avrebbe visto  la vittima con una pistola e stava indagando sulla situazione quando, secondo quanto riferito, c'è stato uno scambio verbale prima della sparatoria. "Ore dopo la sua morte, le chiavi che ha usato per entrare in casa quando è stato colpito e ucciso erano ancora  appese alla porta, prova che no stava facendo ulla di male" ha sostenuto l'avvocato di Casey Goodson.

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