Usa, a poche ore dall’esecuzione sospesa la condanna morte di Kelly Renee Gissendaner

A poche ore dall'iniezione letale, le autorità dello stato della Georgia, in Usa, hanno deciso di sospendere l'esecuzione della pena capitale per Kelly Renee Gissendaner, una 47enne condannata a morte per aver organizzato, nel 1998, l'uccisione del marito insieme ad un amante per incassarne la polizza assicurativa sulla vita. I Funzionari dello Stato infatti hanno concesso una nuova udienza di clemenza sul caso dopo che i figli della donna hanno chiesto alla corte di poter intervenire in sua difesa. La 47enne rischia di essere la prima donna condannata a morte nello stato della Georgia da 70 anni, l'ultimo caso risale infatti al 1945. La sua esecuzione è stata rinviata già due volte: la prima volta a causa di una grande tempesta invernale, la seconda volta a causa della controversia sui farmaci utilizzati per le esecuzioni letali nello Stato.

In sua difesa ora si sono schierati attivamente anche i figli a cui lo stato ha dato udienza perché considerati come vittime del tragico omicidio del padre. I suoi figli hanno supplicato un atto di clemenza e la trasformazione della pena capitale in ergastolo sostenendo che la loro madre ha cambiato vita drasticamente durante i 18 anni che è stata in carcere. Il Consiglio di grazia e libertà della Georgia fino ad ora ha sempre negato ogni domanda in questo senso ma ha voluto comunque ascoltare i figli. I ragazzi ribadiscono che il padre non avrebbe mai voluto l'esecuzione della donna perché non vorrebbe che loro sopportassero di nuovo il dolore che hanno sentito quando lui è morto. I genitori dell'uomo e la famiglia di origine però non sono d'accordo e spingono per la condanna capitale.