USA 2024, Kamala Harris attacca Trump: “Fascista”, lui ribatte: “Solo bugie”. È testa a testa nei sondaggi
"Sono convinta che Trump sia un fascista". Non usa giri di parole Kamala Harris a meno di due settimane dalle elezioni presidenziali USA in programma il 5 novembre, riferendosi al fatto che spesso il repubblicano ha parlato con approvazione di Adolf Hitler. La candidata democratica durante l'incontro con gli elettori in Pennsylvania ospitato dalla CNN, citando l'ex capo dello staff John Kelly, ha precisato che "non lo penso solo io, ma lo pensano anche le persone che hanno lavorato con lui. Trump non difenderà la Costituzione americana, la ucciderà", ha aggiunto.
Poi, insistendo sul fatto che l'ex inquilino della Casa Bianca "è un pericolo" per gli Stati Uniti, lo ha ancora accusato di essere "pronto a stilare una lista dei suoi nemici per vendicarsi. Attaccherà i suoi oppositori pacifici o i giornalisti. Ha detto di essere pronto ad usare l'esercito contro il nemico interno".
La risposta di Trump: "Harris non sa mettere in fila due parole"
Trump a sua volta non le ha mandate a dire ad Harris. Dalla Georgia ha accusato l'attuale vicepresidente di aver "messo in hotel di lusso migliaia di criminali dal Venezuela e dal Congo e di non sapere mettere due parole in fila", oltre che "di essere la peggiore della storia americana". Sul palco del comizio ieri è salito anche l'ex candidato indipendente alla presidenza Robert Kennedy Jr, che ha dato il suo sostegno al tycoon. "Non ci meritiamo un presidente che tenga la corruzione alla larga da Washington? Non ci meritiamo un presidente che farà l'America di nuovo grande?", ha chiesto il nipote 70enne di Jfk accolto da un'ovazione del pubblico.
Cosa dicono gli ultimi sondaggi negli Stati Chiave a meno di due settimane dal voto
Intanto, secondo i sondaggi nei sette stati indecisi o Swing States (Michigan, Nevada, Pennsylvania, Wisconsin, North Carolina, Georgia e Arizona) c'è un testa a testa tra i due candidati, per cui è possibile che la corsa si deciderà all'ultimo. Attualmente, secondo quanto riportato dalla BBC, meno di un punto percentuale separa i candidati in Michigan, Nevada, North Carolina, Pennsylvania e Wisconsin. Trump è in vantaggio di due punti in Arizona e Georgia. In Pennsylvania, l'ex tycoon è in vantaggio di 0,2 punti secondo le ultime medie dei sondaggi statali, quindi si tratta, essendo il margine così piccolo, di una situazione sostanzialmente di parità tra i due.
Proprio per questo – sostengono gli analisti – gli attacchi tra i due tendono a essere più efficaci nel motivare i sostenitori a recarsi alle urne. In particolare, le ultime dichiarazioni della vicepresidente, sulle possibili conseguenze negative di un ritorno di Trump alla Casa Bianca sui temi dei diritti all'aborto, dell'assistenza sanitaria, dell'economia e della politica estera degli Stati Uniti, arrivano sulla scia di una strategia della sua campagna per fare appello agli elettori indipendenti e ai repubblicani moderati che potrebbero essere aperti a sostenere il partito democratico.