Usa 2016, Trump: “Non dobbiamo fare entrare i rifugiati, causano il terrorismo”
Per Donald Trump i profughi "sono un cavallo di Troia per introdurre nel nostro Paese il terrorismo”. Il candidato alla presidenza USA lo ha detto nel corso dell’ultimo dibattito tra i candidati repubblicani alla Casa Bianca, in diretta tv da Charleston, in South Carolina. "Non dobbiamo permettere che questa gente entri in America". Così Donald Trump sottolineando che tra loro ci sono "molte poche donne, pochi bambini, ma molti uomini forti e giovani". Citando gli ultimi attentati a Giacarta, Trump ha ribadito la sua linea dura su migranti e Islam, dicendo esplicitamente di non essere interessato al "politicamente corretto". E ha chiarito che non è per "alimentare la paura, è una realtà". E con un chiarissimo riferimento all'amministrazione Obama, ha detto: "Il nostro Paese è gestito da gente incompetente – ha ricordato Trump – e io sono molto arrabbiato, perché il nostro Paese è un caos". A contrastarlo è stato soprattutto Jeb Bush, ex governatore della Florida. "Così è impossibile creare quella coalizione necessaria per combattere lo stato islamico", ha attacco il fratello di George W., per il quale gli Usa "non possono essere i poliziotti del mondo ed agire in maniera unilaterale, da soli". Per battere l'Isis “hanno bisogno di tutta la comunità internazionale, compresi molti Paesi arabi”.
Il magnate americano ha ribadito l’importanza delle armi in Usa, facendo l’esempio degli attentati di Parigi: “Se dall'altra parte ci fossero state le armi non ci sarebbero stati 130 morti e più”. In tal senso, anche Jeb Bush è sembrato d'accordo: "La legge prevede i controlli preventivi sulla vendita di armi e l'Fbi li deve fare. Togliere i diritti non è una soluzione e non abbiamo bisogno di nuove regole". Anche per Marco Rubio e Ted Cruz, Obama vuole confiscare le armi alle famiglie americane che vogliono solo difendersi: "Il secondo emendamento non è un optional, è un diritto”. Ad unire i diversi candidati repubblicani, sono state appunto le critiche ad Obama e anche a Hillary Clinton, accusata di essere candidata "per il terzo mandato" dell'attuale presidente democratico, anche per le ultime dichiarazioni dello stesso Obama, apparse come un chiaro endorsement nei confronti della ex First Lady.