USA, 13enne inseguito e ucciso dalla polizia: impugnava una pistola giocattolo
Agenti di polizia di Utica, nello stato di New York, hanno sparato a un ragazzino di 13 anni in fuga, uccidendolo. È accaduto due sere fa, venerdì 28 giugno: l'adolescente, il cui nome è Nyah M., ha estratto una pistola, rivelatasi successivamente una replica giocattolo di una Glock 17, e l'ha puntata contro un poliziotto, che poco dopo ha fatto fuoco.
Stando a quanto riferisce la BBC gli agenti erano stati inviati sul posto perché due ragazzi di 13 anni corrispondevano alle descrizioni di sospetti ricercati per alcune rapine commesse nella città di Utica: mentre i poliziotti interrogavano uno dei due, l'altro si è dato alla fuga a piedi. Ne è nato così un inseguimento durato una manciata di secondo durante il quale, come dimostrano le immagini girate da una bodycam, Nyah M. ha estratto una pistola giocattolo puntandola contro il suo inseguitore.
Un agente ha poi fatto cadere il ragazzo a terra. "Durante uno scontro a terra" – spiega una nota ufficiale – un altro poliziotto ha sparato un solo colpo che ha raggiunto l'adolescente al petto. Al ragazzino sono stati prestati immediati soccorsi, ma è morto al Wynn Hospital. Il capo della polizia di Utica Mark Williams ha dichiarato in una conferenza stampa che l'arma era una replica di una pistola Glock 17 con un caricatore staccabile, una pistola a pallini dunque.
Gli ufficiali coinvolti nella tragedia sono stati identificati come Patrick Husnay, che ha sparato il colpo mortale, Bryce Patterson e Andrew Citriniti. Sono stati tutti e tre posti in congedo amministrativo. Sulla sparatoria stanno indagando sia l'ufficio del procuratore generale di New York sia la polizia di Utica. Intanto, però, la popolazione della cittadina statunitense ha organizzato diverse manifestazioni di protesta per chiedere verità e giustizia.