Uomo fa esplodere l’auto davanti alla Camera e si fa saltare in aria a Brasilia: “Comunisti bastardi”

Due ordigni sono esplosi nel pieno centro della capitale brasiliana, uno davanti alla Camera dei Deputati e l’altro davanti alla sede della Corte Suprema Federale. Unica vittima lo stesso attentatore, ex candidato a consigliere comunale. Al momento le autorità stanno trattando il caso come opera di un attentatore solitario.
A cura di Antonio Palma
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Paura a Brasilia dove nella serata di mercoledì ora locale due ordigni sono esplosi nel pieno centro della capitale Brasilia, uno davanti alla Camera dei Deputati e l’altro davanti alla sede della Corte Suprema Federale. Unica vittima lo stesso attentatore, che si è suicidato facendosi esplodere nel secondo attentato. Si tratta di Francisco Wanderley Luiz, un 59enne ex candidato a consigliere comunale a Rio do Sul nel 2020 per il partito di Bolsonaro.

L’allarme è scattato verso le 19:30 quando il veicolo dell’uomo è saltato in aria nel parcheggio della Camera dei Deputati prendendo fuoco. Poche decine di secondi dopo, la seconda esplosione alla Corte Suprema che dista poche centinaia di metri. La Corte è stata immediatamente evacuata, la seduta del Parlamento è stata sospesa e sul posto sono accorsi polizia, vigili del fuoco e personale militare specializzato in esplosivi che hanno isolato l’area.

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Il corpo senza vita di Luiz è stato ritrovato davanti alla sede della Corte Suprema Federale che è anche vicina al Congresso brasiliano e agli uffici del Presidente Luiz Inácio Lula da Silva. Dai primi rilievi sarebbe emersa anche una terza bomba che non è stata azionata. La polizia ha detto che il corpo è stato rimosso solo dopo i controlli per timore che vi fossero attaccati altri ordigni inesplosi.

Secondo il vicegovernatore del Distretto Federale, al momento le autorità stanno trattando il caso come opera di un attentatore solitario. Secondo la polizia, la persona uccisa aveva tentato di entrare nell'edificio della Corte Suprema prima delle esplosioni. Secondo i media locali, l’uomo aveva anche avvertito sui suoi account social che avrebbe commesso un attentato contro obiettivi politici scrivendo farsi farneticanti. Nei messaggi definisce “comunisti di merda” alcuni esponenti politici e amministratori locali.

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La seconda esplosione davanti agli occhi dei vigilantes della Corte Suprema. L'individuo aveva con sé uno zaino e aveva un atteggiamento sospettoso e quindi gli è stato imposto l’alt.  A quel punto avrebbe posato lo zaino a terra e tirato fuori qualcosa simile ad un orologio digitale. La guardia giurata credeva che fosse una bomba e ha lanciato l’allarme. Probabilmente però era un timer e poco dopo è esplosa l’auto che era a circa 500 metri. Infine l’uomo avrebbe acceso un altro ordigno e ha aspettato l'esplosione facendosi saltare in aria.

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