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Una stretta di mano sancisce la pace tra Russia e Turchia

Vladimir Putin e Recep Tayyip Erdogan hanno sotterrato l’ascia di guerra e formato una sorta di alleanza a cui potrebbe presto aggiungersi l’Iran. L’obiettivo è costituire un rapporto che possa fungere da contrappeso al potere Usa in Medioriente.
A cura di C. M.
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San Pietroburgo, il presidente Putin riceve Tayyip Erdogan

Sembra essere tornata l'intesa tra Russia e Turchia, dopo mesi di minacce e ritorsioni economiche. Una stretta di mano ha sancito una sorta di armistizio diplomatico tra il presidente turco
e quello russo, Vladimir Putin. Nella "sala ellenica2 di palazzo Kostantinovskij, antica residenza dello Zar, i due capi di stato si sono incontrati per dimostrare al mondo intero di essersi riappacificati e che i pensanti screzi che hanno accompagnato le vicissitudini tra i due paesi in questi ultimi sei mesi non sarebbero che acqua passata. Nelle dichiarazioni pubbliche rilasciate a margine dell'incontro a porte chiuse, Putin ha sostenuto di essere molto lontano dai paesi occidentali, sottolineando di aver inoltre manifestato la propria solidarietà a Erdogan in relazione al tentato colpo di stato dello scorso luglio. "Mi dicono che sono stato tra i primi a telefonare per esprimere la mia solidarietà. Del resto è questa la nostra posizione: noi siamo sempre contro ogni tentativo di colpo di stato e sosteniamo i governi legittimi".

L'incontro tra i due capi di Stato, quindi, sarebbe servito a segnare una sorta di nuova alleanza e nelle prossime ore probabilmente verranno cancellati gli embarghi economici imposti dalla Russia alla Turchia subito dopo l'incidente che vide le truppe di Erdogan abbattere un velivolo russo su suolo turco. Da parte sua anche Ankara provvederà a riammettere la possibilità di stipulare contratti edili in Russia, finora vietata, nonché la riapertura delle tratte turistiche verso Mosca. Erdogan ha invece dichiarato di essere interessato a "sviluppare rapporti con la Russia nel settore della difesa", anche se continuano a sussistere divergenze di opinione sulle questioni geopolitiche riguardanti la gestione del conflitto in Siria, per esempio. Non solo Russia e Turchia, secondo indiscrezioni anche l'Iran sarebbe molto interessato a entrare nell'asse formato da Erdogan e Putin, in modo da creare un'alleanza più forte che possa in qualche modo contrapporsi al potere americano in Medioriente.

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