“Una bomba nel condizionatore dell’aereo precipitato”: la nuova ipotesi sulla morte di Prigozhin
Una bomba piazzata nel condizionatore dell'aereo su cui viaggiavano Yevgeny Prigozhin e altri pezzi grossi del gruppo Wagner, tra cui il braccio destro Dmitri Utkin. È questa l'ultima delle ipotesi sulle cause dell'incidente che ha provocato la morte dell'ex cuoco di Putin, come ha confermato il test del Dna, e di altre 9 persone, tra cui 3 membri dell'equipaggio.
L'indiscrezione è arrivata dal quotidiano russo Moskovskij Komsomolets, che a sua volta propone informazioni diffuse anche su Telegram dal canale VChK-OGPU, ma si il condizionale è d'obbligo dal momento che mancano conferme su quanto successo. Anche perché le notizie che arrivano dalla Russia sono abbastanza confuse.
L'ipotesi dell'ordigno nel condizionatore
Secondo quanto riferito, l'Embraer di Prigozhin sarebbe stato sottoposto ad alcune riparazioni il 20 luglio per problemi al sistema di raffreddamento a bordo. La nuova unità da installare sarebbe stata consegnata dopo 30 giorni e non dopo i 10 previsti a causa dei ritardi legati alle sanzioni adottate contro la Russia. Per tutto il periodo dei lavori, costati circa 7 milioni di rubli, l'aereo sarebbe rimasto fermo nell'aeroporto di Sheremetyevo, a Mosca. Al velivolo avrebbero avuto accesso 2 ingegneri e un direttore tecnico.
Sempre Moskovsky Komsomolets nelle ultime ore ha scritto che due presunti potenziali acquirenti dell'aereo di Prigozhin si sono presentati poco prima del decollo fatale per una ispezione del velivolo durata un'ora. La visita era prevista per il 19 agosto, poi è stata posticipata al 23, giorno dell'incidente, proprio per consentire la riparazione del condizionatore. I due avrebbero detto di lavorare per RusJet. Uno dei due non aveva un passaporto russo ed entrambi, è venuto fuori in seguito, non lavoravano per la compagnia.
Il Cremlino smentisce coinvolgimento di Putin nella morte di Prigozhin
Ufficialmente "non ho ancora alcuna informazione", ha affermato il portavoce del Cremlino, Dmitry Peskov. "Non appena sarà presa una decisione, sarà con ogni probabilità resa pubblica", ha aggiunto Peskov, che nei giorni scorsi ha smentito le ipotesi legate ad un coinvolgimento di Vladimir Putin nella vicenda.
Cosa che invece anche il presidente Usa Joe Biden aveva pensato all'indomani della morte di Prigozhin affermando che "niente accade in Russia che Putin non voglia".
Silenzio, intanto, sui funerali, che potrebbero svolgersi già oggi, mentre secondo alcune indiscrezioni il capo della Wagner potrebbe essere sepolto a San Pietroburgo nel cimitero di Serafimovsky. Ciò che è certo è che Putin non parteciperà alle esequie, come ha sotolineato Peskov secondo il quale "la cerimonia funebre è una questione che riguarda la famiglia" di Prigozhin.
Guerra Ucraina, abbattuti due droni ucraini a 180 km da Mosca
Intanto, continua pure la guerra in Ucraina. Mosca ha fatto sapere che due droni ucraini sono stati abbattuti nella regione di Tula, a 180 chilometri dalla Capitale russa. "Questa mattina è stato sventato un tentativo del regime di Kiev di effettuare un attacco terroristico con due velivoli senza pilota contro strutture nella Federazione Russa. I due droni sono stati distrutti dalle forze di difesa aerea sul territorio della regione di Tula ", ha scritto il ministero in una nota.
Procede anche la controffensiva ucraina. Le truppe di Kiev fanno progressi sul fronte meridionale e continuano a condurre operazioni offensive nel settore di Melitopol, secondo il portavoce dello Stato maggiore delle Forze armate ucraine, Andriy Kovalev, citato da Rbc-Ucraina. "Le unità ucraine hanno avuto successo nella zona di Novodanilivka-Verbove e stanno consolidando le loro posizioni", ha detto. Nel frattempo, le truppe russe stanno cercando di attaccare nella regione di Donetsk, "ma senza successo".