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Notizie sull'incriminazione di Donald Trump

Chi è John Smith, il procuratore che ha incriminato Trump: “Un mastino e cacciatore di corrotti”

Definito un uomo “granitico” e un intransigente “cacciatore di corrotti”, Smith è considerato nell’ambiente anche un “inquirente cristallino e giusto” lontano da qualsiasi tendenza politica. Chi è il procuratore che ha incriminato Donald Trump.
A cura di Davide Falcioni
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L'ex presidente degli Stati Uniti Donald Trump è stato incriminato per la terza volta in meno di cinque mesi, questa volta per il suo ruolo nel tentativo di sovvertire il risultato elettorale delle elezioni presidenziali del 2020. Sono quattro i capi d'accusa contestati al repubblicano, il più grave dei quali è quello di "aver cospirato per frodare gli Stati Uniti", un'accusa gravissima che mai aveva neanche sfiorato un ex inquilino della Casa Bianca.

A ricostruire quello che accadde il 6 gennaio 2021 è stato il super procuratore federale Jack Smith, nominato dal dipartimento Giustizia per fare luce sull'insurrezione: il magistrato è oggi la vera "bestia nera" di Trump, dal momento che sempre lui nelle scorse settimane ha accusato l'ex presidente americano per le carte segrete trovate a Mar-a-Lago.

Chi è Jack Smith, il procuratore che ha incriminato Trump

Ma chi è Jack Smith? E qual è stato il suo percorso come procuratore? Definito un "mastino", un uomo "granitico" e un intransigente "cacciatore di corrotti", Smith è considerato nell'ambiente un "inquirente cristallino e giusto" lontano da qualsiasi tendenza politica, quindi indipendente e al di sopra di ogni sospetto. Dopo essersi laureato alla scuola di legge di Harvard, ha trascorso i primi anni a New York occupandosi anche delle indagini che hanno portato alla sbarra gli agenti di polizia coinvolti nelle violenze sull'immigrato haitiano Abner Louima, sodomizzato con una scopa mentre era detenuto in un posto di polizia a New York.

Secondo l'Associated Press, una volta Smith ha trascorso un intero weekend dormendo nel corridoio di un condominio per riuscire a convincere una donna a testimoniare in un caso di violenza domestica, episodio che dimostra ancora una volta la sua testardaggine e la passione che lo anima nel suo lavoro. Un lavoro svolto con passione anche a L'Aia, dove nel 2008 ha supervisionato le indagini sui crimini di guerra come giovane investigatore della Corte penale internazionale.

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Tornato negli USA nel 2010, Smith ha condotto importanti indagini anche tra politici di alto rango, ad esempio quella per corruzione pubblica contro l'ex governatore della Virginia Bob McDonnel (Repubblicano) o quella verso l'ex candidato alla vicepresidenza democratica John Edwards. Già all'epoca Donald Trump affermò che l'intento del procuratore era quello di "rovinare la vita delle persone". Nel 2018, Smith è tornato all'Aia, dove ha assunto l'incarico di procuratore capo del tribunale per le accuse sui crimini di guerra nel conflitto in Kosovo degli anni '90.

Nei mesi seguenti Smith è stato scelto dal ministro della Giustizia americano Merrick Garland per occuparsi delle indagini su Trump, così da isolare il suo Dipartimento da accuse e sospetti di perseguitare politicamente un rivale di Joe Biden nel 2024. Al momento della sua nomina lo scorso novembre Smith aveva assicurato che si sarebbe mosso velocemente e, notano alcuni suoi ex colleghi, ha mantenuto la promessa confermando l'approccio che ha da decenni sul lavoro. "Jack è molto svelto, Dubito che dorma molto", ha detto un suo ex collega.

La passione per il ciclismo e il triathlon

Che fosse un "duro" però lo rivelano anche alcune vicende strettamente private. Appassionato di ciclismo, una ventina di anni fa si fratturò il bacino dopo essere stato investito da un camion in allenamento. Dopo mesi di riabilitazione è risalito in sella e partecipato a un centinaio di gare di triathlon, rappresentando anche il Team USA nel World Triathlon: nel 2021 un nuovo grave incidente l'ha costretto ad appendere per qualche mese la bici al chiodo, una pausa che però anche in questo caso è stata solo temporanea. Il suo amico ed ex collega, l'avvocato di New York Moe Fodeman, lo scorso anno lo ha descritto alla CNN come un triatleta "letteralmente pazzo" e "uno dei migliori avvocati che abbia mai visto". Un "mastino"

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