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Un italiano su quattro digiunerà con il Papa contro la guerra in Siria

Nell’Angelus di domenica scorsa il Papa aveva promosso per oggi la “Giornata di preghiera e digiuno per la pace in Siria, in Medio Oriente e nel mondo intero”. Vi aderirà il 55% del cattolici praticanti.
A cura di Redazione
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Digiuno e preghiera per sostenere la pace, questa l'iniziativa promossa da Papa Francesco per la giornata di sabato 6 settembre. "Non è una mia idea – ha riferito il Santo Padre – me l'ha ispirata il Signore nella preghiera", ma il messaggio rivolto da Papa Francesco alla comunità di fedeli praticanti vede un'adesione, secondo i sondaggi di Swg, del 55%, mentre sul totale degli italiani il 28%, ovvero più di uno su quattro, aderirà al programma di digiuno e preghiera in favore della pace in Siria. Alle 18.30 verrà riletto l'Angelus di domenica scorsa, nella quale il Papa ha dichiarato la "Giornata di preghiera e digiuno per la pace in Siria, in Medio Oriente e nel mondo intero". Alle 19 comincia la veglia, con l'intronizzazione della Madonna, la recita del rosario e meditazione del Papa. Dalle 22.15 alle 22.40 verrà rispetto il periodo di silenzio.

"Il digiuno è sempre simbolico – ha ricordato Padre Fausti – è una purificazione: i nostri cinque sensi ingurgitano tutto, si tratta di digerire e creare uno spazio di interiorità, di trovare in sé la propria libertà interiore, di non divorare ma entrare in una relazione corretta e libera con le cose e con gli altri: ciascuno decide in coscienza ciò da cui astenersi, le cose che lo rendono schiavo o con le quali rende schiavi gli altri…". Oltre al Papa, sono stati diversi i rappresentanti della Chiesa che hanno espresso preoccupazione per l'escalitation del conflitto siriano. Poco dopo la nomina come Segretario di Stato, l'arcivescovo Pietro Parolin, esperto di Medio Oriente, ha osservato che "Sono in gioco l'equilibrio del mondo, la convivenza presente e futura di varie religioni e dei grandi gruppi etnici". Un concetto espresso tanto più chiaramente dall'arcivescovo Dominique Mamberti, Ministro degli esteri del Vaticano: "Se la violenza continua, non si avranno vincitori, ma solo sconfitti".

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