“Un bue non diventa re entrando nel palazzo”, Erdogan fa arrestare giornalista per un proverbio
"Un bue non diventa re solo entrando nel palazzo", è bastato questo proverbio declamato in pubblico su una rete tv a far scattare l'arresto della giornalista turca Sedef Kabas, ora in carcere nel suo Paese in attesa del processo con l'accusa di aver offeso il presidente Tayyip Erdogan. La giornalista stava parlando proprio dell'operato del leader turco quando ha citato un popolare detto locale ma tanto è bastato a far infuriare il Presidente turco che ha chiesto l'immediata applicazione di una contestatissima legge che negli ultimi anni ha portato all'arresto di decine di migliaia di oppositori politici, accusati semplicemente di "offesa al Presidente" per aver criticato le sue politiche.
La popolare giornalista turca Sedef Kabas era intervenuta in diretta all'emittente Tele1, con cui collabora, proprio per parlare di Erdogan e aveva affermato che "C'è un proverbio molto famoso che dice che una testa diventa più saggia quando indossa una corona. Ma vediamo che non è vero", poi aveva aggiunto: "Un bue non diventa un re solo entrando in un palazzo, ma è il palazzo che diventa una stalla". Immediate sono state le accuse dirette e pesanti dell'entourage di Erdogan a partire dal suo portavoce che ha affermato: "Una cosiddetta giornalista ha insultato platealmente il nostro Presidente su un canale televisivo che non ha altro scopo che diffondere odio. Condanno fortemente questa arroganza, questa mancanza di moralità".
Kabas ha negato di aver voluto offendere Erdogan ma poche ore dopo è scattato l'arresto della giornalista che è stata prelevata da casa sua sabato, al mattino presto, e portata in carcere a Istanbul. L'accusa è quella rivolta a tanti contestatori del Presidente che comporta una pena da uno a quattro anni di carcere in caso di condanna. L’arresto di Sedef Kabas è “avvenuto di notte, alle 2 del mattino, per un proverbio. Un comportamento inaccettabile, un tentativo di intimidire i giornalisti, i media e la società” ha dichiarato il caporedattore di Tele 1 mentre il sindacato dei giornalisti turchi (TGS) ha parlato di "un grave attacco alla libertà di stampa".