Ultimatum degli indipendentisti corsi alla Francia: “siamo pronti a riprendere le armi”
In occasione della visita del Ministro dell’Interno Manuel Valls in Corsica, gli indipendentisti del Fronte di Liberazione Nazionale Corso (FLNC), che nel 2012 rivendicarono decine di attentati, hanno diffuso un comunicato mandato alla emittente radiofonica France Bleu CMFN col il quale dichiarano “Siamo pronti a imbracciare le armi affinché la Francia riconosca i nostri diritti nazionali”. Il documento si apre dicendo che "la situazione eminentemente grave della Corsica ci porta oggi a prendere posizione attraverso questo comunicato". L’accusa principale che il gruppo separatista muove contro il governo francese è di essersi comportato come un governo coloniale e di aver dimostrato un “atteggiamento ultra-giacobino” nei confronti dell’isola.
Nel documento si afferma che con l’obbiettivo di sradicare la Lotta per la Liberazione Nazionale Corsa, lo Stato francese, dopo numerosi decessi, ha attuato manipolazioni mercenarie, incoraggiando gli informatori e utilizzando un governo delinquente. Ogni tipo di trucchi sporchi sono stati sperimentati”. L’attacco viene rivolto direttamente al Ministro dell’Interno“quando l’attuale ministro dell’Interno francese ha ammesso, recentemente, che lo Stato francese ha utilizzato il brigantaggio contro il Movimento Nazionale Corso, egli ha riconosciuto chiaramente la responsabilità dello Stato nella nascita di un sistema mafioso sulla nostra isola”.
Il gruppo indipendentista ha lanciato un ultimatum alla Francia: se non verranno riconosciuti i loro diritti nazionali , i membri del FNLC si dichiarano pronti a riprendere le armi: “come nei primi giorni della Lotta per la Liberazione Nazionale, noi riprenderemo le armi". Nonostante le minacce presenti nel documento inviato a France Bleu, Manuel Valls non si è fatto impressionare. Durante la sua visita nell'isola ha affermato che “noi non ci lasceremo mai impressionare dalle minacce” e che “non ci sarà assolutamente nessuna trattativa sotto il diktat di minacce e bombe”.
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