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Ultimatum a Kiev dai filorussi: “24 ore per andarvene, o bruceremo tutto”

Le forze vicine a Mosca lanciano chiedono all’esercito di abbandonare subito la regione di Donetsk, altrimenti “distruggiamo qualsiasi cosa”. Intanto a Sloviansk ci sarebbero state vittime dopo gli scontri.
A cura di B. C.
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O il ritiro delle truppe da Kiev, o guerra. Le forze di autodifesa filorusse del Donbass hanno dato da mezzanotte di oggi, 15 maggio, un ultimatum di 24 ore per il ritiro dell'esercito ucraino dall'autoproclamata repubblica di Donetsk. Lo ha annunciato a Ria Novosti Serghiei Zdriliuk, vice comandante delle milizie del Donbass, minacciando di lanciare un'offensiva contro i checkpoint in mano alle truppe di Kiev se la loro richiesta non verrà soddisfatta. "Se i veicoli corazzati non saranno ritirati e i blocchi stradali delle cosiddette autorità non saranno rimossi, avrò sufficiente potere e mezzi, il comandante mi sostiene, per distruggere e bruciare qualsiasi cosa. Gruppi di ricognizione e di sabotaggio sono pronti a muoversi a alcuni sono già in posizione", ha detto Zdriliuk a Ria Novosti. "Hanno a disposizione 24 ore per ritirare i loro soldati e le loro forze", ha aggiunto il comandante.

Nel frattempo, Viaceslav Ponomariov, ‘sindaco popolare' di Sloviansk, baluardo degli insorti filorussi, ha fatto sapere che negli scontri avvenuti ieri sera nei pressi di Sloviansk e Kramatorsk, nella regione ucraina orientale di Donetsk, ci sarebbero stati 11 morti e 24 feriti tra le forze ucraine, mentre le forze locali avrebbero registrato un morto. Il ministro della Difesa ucraino ha confermato gli scontri a Kramatorsk ma ha negato vittime tra i soldati ucraini, ammettendo solo alcuni feriti.

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