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UK, dossier dell’esercito ammette: “Soldatessa suicida a causa delle molestie di un suo superiore”

Jaysley Beck, una soldatessa della Royal Artillery dell’esercito inglese, si è suicidata a causa delle insopportabili molestie sessuali inflitte da un suo superiore.
A cura di Davide Falcioni
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Jaysley Beck, una soldatessa della Royal Artillery dell'esercito inglese, si sarebbe tolta la vita a causa delle insopportabili molestie sessuali inflitte da un suo superiore. È quanto risulta da un rapporto delle Forze Armate britanniche: la ragazza, di 19 anni, è stata trovata morta nella base militare Larkhill Camp nel dicembre del 2021 dopo aver dovuto sopportare "un intenso periodo di comportamenti indesiderati", afferma il dossier visionato dalla BBC .

Stando a quanto emerso nel corso delle indagini Beck ha ricevuto più di mille messaggi testuali e vocali dal suo capo nel solo mese di ottobre 2021. A novembre, il numero è aumentato a oltre 3.500. Un vero e proprio stalking che, afferma il rapporto, ha costituito quasi per certo "un fattore causale nella morte" della soldatessa. Nelle settimane prima di togliersi la vita la donna scrisse al suo superiore per dirgli: "Non ce la faccio più. Mi sta appesantendo l'esistenza".

Nonostante la richiesta di interrompere quei messaggi il superiore ha continuato per due mesi a contattarla, fino a quando la diciannovenne non si è uccisa. "Anche se i messaggi sono finiti la settimana prima della sua morte, sembra che l'ufficiale abbia continuato a influenzarla e abbia avuto un impatto significativo sulla sua capacità di recupero mentale e sul suo benessere", continua il rapporto.

Ma cosa contenevano i messaggi inviati dal militare? L'uomo, la cui identità non è stata resa nota, desiderava avere una relazione con Jaysley Beck, che essendo fidanzata l'aveva ripetutamente rifiutato. Ciò nonostante il suo superiore ha insistito per mesi scrivendole che non riusciva a sopportare il pensiero che lei avesse un altro compagno. Jaysley inizialmente aveva cercato di essere comprensiva, ma poche settimane prima della sua morte gli aveva mandato un messaggio per dirgli: "Non ce la faccio più. Mi stai opprimendo".

Sulla vicenda è stata aperta un'inchiesta da parte della magistratura. Tuttavia anche le forze armate hanno voluto fare chiarezza istituendo un'indagine interna che ha ammesso un rapporto di causa-effetto tra la morte della soldatessa e le molestie del suo superiore.

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