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Uganda, il presidente Museveni promuove una manifestazione anti-gay

Il presidente del Paese ha ripetutamente insultato l’Occidente e ribadito che l’omosessualità è una malattia e che tutti gli stati africani dovrebbero condannarla.
A cura di D. F.
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Yoweri Museveni, presidente dell'Uganda, ha promosso e partecipato a una manifestazione che celebra la tanto discussa legge anti-gay. Il capo dello Stato, inoltre, non ha perso occasione per ribadire a tv e giornali del paese come l'omosessualità sia una malattia e i gay vadano considerati anormali da tutti gli stati africani. Il corteo si è tenuto ieri nella capitale Kampala ed ha visto la partecipazione entusiasta non solo di tutti i membri del governo, ma anche di numerosissime associazioni religise e addirittura scolaresche: tra le migliaia di partecipanti, centinaia di bambini hanno sfilato lungo le strane cantando inni omofobi e inveendo contro l'Occidente, "colpevole" di aver duramente criticato nei mesi scorsi la legge varata dal Parlamento che prevede la pena dell'ergastolo per gli omosessuali.

Nel mese di febbraio l'Uganda ha dato il via libera definitivo a un proffedimento gravemente liberticida, definito dal presidente come un "passaggio storico". E storico lo è davvero, ma certamente non in senso positivo: basti pensare infatti che la legge prevede 14 anni di carcere per le persone condannate per la prima volta per omosessualità e addirittura l’ergastolo per la cosiddetta “omosessualità aggravata” cioè per quelle persone condannate più volte per rapporti omosessuali. A nulla sono valse le pressioni della cominità internzionale, che ha ripetutamente minacciato sanzioni economiche nei confronti dell'Uganda. L'unico risultato ottenuto è stato quello di riuscire ad eliminare dal testo il ricorso alla pena di morte, originariamente prevista. “Secondo gli scienziati ugandesi non ci sono prove che l’omosessualità sia una condizione genetica” ha spiegato il Presidente Museveni, aggiungendo “Se veramente sarà confermato che ci sono persone che nascono omosessuali potremo rivalutare la legge”.

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