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Guerra in Ucraina

Ucraina, Zelensky detta all’UE le condizioni per la tregua: “Più armi e un invito nella Nato”

“La tregua e i negoziati possono arrivare solo dopo che l’Ucraina sarà rafforzata con un pacchetto sufficiente di armi, comprese quelle a lunga distanza, e l’invito ad entrare nella Nato”, ha detto il leader ucraino.
A cura di Davide Falcioni
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Maggiori aiuti militari e un invito ad entrare nell'Alleanza Atlantica. Sono le condizioni per un cessate il fuoco poste dal presidente ucraino Volodymyr Zelensky durante un incontro con la nuova responsabile della diplomazia UE, Kaja Kallas, il presidente del Consiglio Europeo Antonio Costa e la commissaria per l'Allargamento, Marta Ko. "La tregua e i negoziati possono arrivare solo dopo che l'Ucraina sarà rafforzata con un pacchetto sufficiente di armi, comprese quelle a lunga distanza, e l'invito ad entrare nella Nato", ha detto il leader di Kiev.

"Un invito all'Ucraina ad aderire alla Nato è necessaria per la nostra sopravvivenza", ha spiegato poi Zelensky in conferenza stampa sottolineando che l'Ucraina ha bisogno di essere in una "posizione forte" prima di qualsiasi colloquio con il Cremlino, chiedendo "passi avanti con la Nato" e un "buon numero" di armi a lunga gittata per difendersi. "Solo quando avremo tutti questi elementi e saremo forti, dopo, dovremo stabilire l'importantissimo programma di incontro con uno o l'altro degli assassini", ha proseguito il leader ucraino, aggiungendo che l'UE e la Nato dovrebbero essere coinvolte in qualsiasi trattativa.

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Kaja Kallas: "Non possiamo escludere soldati europei in Ucraina"

"Nel primo giorno in carica siamo qui per dare un messaggio: siamo dalla parte dell'Ucraina", ha detto Antonio Costa. Kaja Kallas, politica estone appena nominata Alta rappresentante dell'Unione Europea per gli affari esteri e la politica di sicurezza, è stata però ben più esplicita: "Per l'UE è la più grave crisi di sicurezza, io credo non si debba escludere nulla e mantenere una certa ambiguità strategica", ha detto in un'intervista rilasciata ieri al alcuni media internazionali quando le è stato chiesto se i soldati europei potrebbero avere un ruolo in Ucraina.

Kaja Kallas: "Vittoria russa rafforzerebbe Cina, Iran e Corea del Nord"

Parlando di un ipotetico cessate il fuoco Kallas ha aggiunto: "Forse dovremmo domandarci se la tregua non serva ai russi per non rinunciare ai loro obiettivi perché per l'Ucraina è dura, al momento, ma stiamo sopravvalutando Mosca: la loro economia è entrata in una fase difficile, tra sanzioni, deficit, inflazione, mancanza di personale". Dunque è anche "nell'interesse degli Usa" continuare a sostenere l'Ucraina, perché una vittoria di Mosca "rafforzerebbe la Cina, l'Iran e la Corea del Nord, che già operano insieme".

Stoltenberg: "Cessate il fuoco in cambio di territori alla Russia"

Stupiscono intanto le parole dell’ex segretario generale della NATO Jens Stoltenberg che nel corso di una conferenza stampa ha detto di ritenere che le cessioni temporanee di territorio dall’Ucraina alla Russia siano un’opzione per porre rapidamente fine alla guerra. "Abbiamo bisogno di una linea di cessate il fuoco, e ovviamente questa linea dovrebbe idealmente includere tutti le aree attualmente controllate dalla Russia. Ma vediamo che questo non è necessariamente realistico nel prossimo futuro", ha detto Stoltenberg.

Scholz, visita a sorpresa in Ucraina e nuovi aiuti per 650 milioni di euro

Intanto questa mattina il cancelliere tedesco Olaf Scholz si è recato in Ucraina per una visita a sorpresa per riaffermare il sostegno di Berlino a Kiev nella sua lotta contro la Russia. "Stanotte ho raggiunto Kiev in treno, attraverso un Paese che si difende dalla guerra di aggressione russa da oltre mille giorni", ha detto Scholz in un post su X.

La Germania fornirà all'Ucraina nuovi aiuti militari per un valore di 650 milioni di euro.

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