Ucraina, Usa promettono processo ai russi per crimini contro l’umanità. Mosca: “Fomentano la crisi”
Mentre la guerra in Ucraina di fa sempre più sanguinosa con l’offensiva russa nel Donbass, lo scontro diplomatico a distanza tra Mosca e Washington continua a inasprirsi. Gli Usa infatti hanno annunciato di voler portare a processo per crimini contro l’umanità i leader russi mentre il Cremlino accusa gli statunitensi di voler fomentare la crisi in Ucraina per i propri scopi.
“Non ci sono dubbi, la Russia ha commesso crimini contro l’umanità. Bombardamenti sulle case, torture, violenze sessuali, deportazioni, esecuzioni di civili: prima di entrare in politica, sono stata una procuratrice. Posso dirvi che abbiamo raccolto le prove, conosciamo la legge e non ci possono essere dubbi: questi sono crimini contro l’umanità” ha sostenuto infatti la vice presidente degli Stati Uniti, Kamala Harris nel suo discorso alla Conferenza sulla sicurezza a Monaco di Baviera, in Germania, aggiungendo: “Fremo il possibile per processare i responsabili materiali e i loro superiori, anche nelle sedi internazionali”.
La risposta di Mosca è arrivata per bocca dell'ambasciatore russo negli Stati Uniti Anatoly Antonov, secondo il quale Washington sta cercando di giustificare le proprie azioni per fomentare la crisi Ucraina. "Non c’è dubbio che lo scopo di tali attacchi di Washington è quello di giustificare le proprie azioni per fomentare la crisi Ucraina. Prima di tutto, la militarizzazione sfrenata del regime di Kiev” ha detto Antonov, sottolineando che “Una volta gli americani hanno detto che avrebbero fornito alla repubblica esclusivamente armi difensive armi, ma ora stanno trasferendo mezzi corazzati pesanti, artiglieria, MLRS con munizioni a lungo raggio. Gli Stati Uniti stanno fornendo intelligence ai nazisti, addestrando militanti". Secondo Antonov, gli Stati Uniti ignorano l'uso di munizioni proibite da parte delle truppe ucraine, che vengono importate in grandi quantità in Ucraina. Inoltre, Washington "preferisce voltare le spalle alle orribili scene dell'esecuzione dei soldati russi catturati. “Perché il Dipartimento di Stato tace sulle atrocità dei teppisti ucraini? Dove stanno guardando gli esperti delle organizzazioni americane per i diritti umani? Perché nessuno chiede la punizione dei giovani fascisti?" si è chiesto l’ambasciatore.
Sul rapporto coi russi è intervenuto anche il presidente francese Emmanuel Macron spiegando che la Francia non vuole vedere la Russia "schiantata" da una sconfitta in Ucraina e per questo la sola via è quella diplomatica. "Voglio che la Russia sia sconfitta in Ucraina e voglio che l'Ucraina sia in grado di difendere la sua posizione, ma sono convinto che alla fine la guerra non si concluderà militarmente", ha detto il capo dello Stato francese in un'intervista rilasciata al Journal du Dimanche, Le Figaro e France Inter. "Non penso, come fanno alcune persone, che dobbiamo mirare a una sconfitta totale della Russia, attaccando la Russia sul suo stesso territorio. Costoro vogliono soprattutto schiantare la Russia. Questa non è mai stata la posizione della Francia e non lo sarà mai" ha sottolineato Macron.