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Ucraina-Russia, continua lo stallo sul gas: nessun accordo a Bruxelles

Ancora nessun accordo tra Russia e Ucraina sul prezzo del gas acquistato da Kiev e sul rimborso del debito. Le discussioni sono destinate a continuare sia martedì 10 che mercoledì 11 giugno a Bruxelles.
A cura di Susanna Picone
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Non è ancora stato trovato un accordo tra Russia e Ucraina sul prezzo del gas comprato da Kiev e sul rimborso del debito sul gas. A dare l'annuncio è stato il commissario europeo per l'Energia, Gunther Oettinger il quale ha spiegato come siano “state discusse tutte le questioni” e siano state proposte soluzioni, anche se sull'accordo c'è stata la fumata nera dopo sette difficili ore di negoziati. Le discussioni sono destinate a continuare sia oggi che mercoledì 11 giugno a Bruxelles. “Ci sono questioni ancora aperte e posizioni differenti”, ha detto Oettinger sottolinenando che “entrambe le parti devono consultare i loro governi e i loro leader”. Da parte sua il ministro dell'Energia ucraino Yuriy Prodan ha spiegato che sebbene non sia stato raggiunto un accordo e non si sono fatti passi avanti la buona notizia è che i negoziati continueranno. Il ministro ucraino ha detto di cercare una soluzione globale che regoli le questioni del prezzo del gas e del pagamento del debito “ma non possiamo accettare il meccanismo di calcolo del prezzo proposto da Gazprom: vogliamo un prezzo equo e di mercato”.

La discussione Ucraina-Russia sul gas

Il suo omologo russo Alexander Novak ha replicato di aver chiesto il pagamento il 10 giugno di 1,47 miliardi dollari, corrispondenti a fatture dovute per i mesi di novembre e dicembre 2013, e ha detto di aver intenzione di chiedere anche il pagamento di 500 milioni di dollari per le consegne di aprile e maggio 2014. Il ministro russo ha assicurato che Mosca vuole raggiungere un accordo e si mostra costruttiva. Al vertice sul gas hanno partecipato, oltre al commissario Ue Oettinger, al ministro russo Novak e a quello ucraino Prodan, anche gli amministratori delegati di Gazprom Aleksei Miller e di Naftogaz Andriy Kobolev. Fino alla fine di febbraio, prima della caduta del presidente Viktor Yanukovich, a Kiev era praticato il prezzo di favore di 285 dollari per mille metri cubi (più basso che al resto dei clienti). Dopo Mosca ne ha chiesti 485 mentre ora si cerca un'intesa, grazie anche alla mediazione di Bruxelles, intorno ai 350/380 dollari, cioè il prezzo medio praticato da Gazprom in Europa.

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