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Ucraina, quando il governo tenta di reprimere la protesta via sms

“Caro abbonato, risulta che stai partecipando a disordini di piazza”, recita l’sms giunto ai manifestanti della piazza di Kiev. E non è la prima volta che gli Stati usano i cellulari per controllare e punire.
A cura di S. P.
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Il governo che, tramite i vari provider telefonici, “avvisa” i “clienti” che stanno partecipando alle manifestazioni. È quanto sta accadendo in Ucraina, teatro di violenti scontri in questi giorni che hanno provocato anche delle vittime. “Caro abbonato, risulta che stai partecipando a disordini di piazza”: si legge questo nell’sms che i dimostranti di Kiev si sono visti recapitare nei giorni scorsi sui loro cellulari. Un sms che dà l’idea del controllo, e anche di una minaccia considerate le recenti leggi firmate dal presidente Viktor Yanukovych. Leggi che prevedono pene molto severe, compreso il carcere, per chi partecipa a manifestazioni considerate violente. Nonostante l’”avvertimento” le proteste in Ucraina stanno continuando anche se, come ricostruisce Wired, di sicuro questo costituisce un precedente inquietante.

L’uso dei cellulari per veicolare messaggi governativi non è sicuramente una novità: Wired ricorda quanto fece in Italia nel 2004 il governo Berlusconi che inviò a milioni di cittadini un messaggio che ricordava di andare a votare. Sms che anche in quel caso scateneranno delle polemiche sia perché si parlava di una violazione della privacy sia perché veniva interpretato come un mezzo di sottile propaganda filogovernativa. Wired ricorda anche come i cellulari possano essere messi fuori uso durante una manifestazione sgradita: si pensi, ad esempio, a quanto accaduto nel 2011 in Egitto, quando Mubarak bloccò sms e internet. Anche la Russia è stata accusata di aver rallentato o bloccato internet per limitare le comunicazioni dei manifestanti anti-Putin.

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