Ucraina, oggi il vertice di Minsk. Obama chiama Putin: “Fermatevi”
Anche se non è in programma la firma di un accordo finale, il vertice di oggi a Minsk appare come una delle ultime speranze per trovare una via d’uscita diplomatica alla crisi ucraina. Nella capitale bielorussa si incontrano i leader europei Angela Merkel e François Hollande insieme ai presidenti Petro Poroschenko e Vladimir Putin. Secondo l’agenzia Belta, il gruppo di contatto che ieri si è incontrato per preparare l’incontro avrebbe raggiunto un accordo su uno schema che prevede il ritiro delle armi pesanti e un cessate il fuoco. La tensione resta alta tra Mosca e Kiev: quello di oggi è un vertice che arriva dopo l’ennesima una strage di civili nella cittadina di Kramatorsk, nel sud-est del Paese. Razzi hanno colpito ieri mattina il quartier generale delle forze armate ucraine e una zona residenziale nella città. I morti sarebbero almeno una quindicina e oltre 60 i feriti. Il presidente ucraino Poroshenko ha subito puntato il dito contro i separatisti, finanziati e armati – secondo l'Occidente – dalla Russia. Anche stamane almeno 4 persone sono state uccise gravemente da un proiettile di artiglieria che ha centrato la stazione degli autobus nella città di Dontesk controllata dai separatisti ucraini filo-russi. Lo riferiscono fonti dei ribelli che accusano le forze di Kiev.
La telefonata tra Obama e Putin alla vigilia del vertice di Minsk
Nella serata di ieri è arrivata la telefonata del presidente americano Barack Obama – che oggi non sarà a Minsk – a quello russo Vladimir Putin. Una telefonata durante la quale, secondo Washington, il leader della Casa Bianca ha invitato Putin a cogliere l'occasione negoziale di Minsk, ma ha denunciato anche i nuovi scontri e le vittime delle ultime ore, ammonendo a sua volta che i costi per la Russia aumenteranno se non si fermeranno le sue “azioni aggressive” nell'Ucraina dell'est. Da parte sua il Cremlino ha reso noto che nella telefonata Obama e Putin “hanno sottolineato la necessità di una soluzione politica – attraverso il dialogo – dei problemi interni all'Ucraina, della rapida fine dello spargimento di sangue, della garanzia dei diritti legittimi e degli interessi degli abitanti di tutte le regioni dell'Ucraina, senza eccezioni, compreso il Sud-Est”. E mentre il presidente americano ha denunciato l'escalation di violenze, Mosca ha minacciato gli Stati Uniti di non armare l'esercito di Kiev. Se gli Usa decideranno di armare l'esercito di Kiev, nel sud-est ucraino ci sarà “un’ulteriore escalation del conflitto”, hanno infatti fatto sapere da Mosca.