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Guerra in Ucraina

Ucraina, nessun accordo in Europa sull’embargo al petrolio russo per il sesto pacchetto di sanzioni

Nessun accordo sull’embargo al petrolio russo: gli ambasciatori dei Paesi membri si riuniranno domani mattina alle 9:30 per cercare l’intesa in extremis, prima dell’avvio dei lavori del vertice dei leader Ue.
A cura di Annalisa Cangemi
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Ancora una fumata nera e nessun passo avanti. L'Ue non ha ancora raggiunto alcun accordo sull'embargo al petrolio russo. L'Ungheria ha mantenuto il suo veto nonostante la proposta di mediazione, che prevedeva l'esenzione dall'embargo del greggio proveniente da oleodotto. Domani mattina si riuniranno di nuovo gli ambasciatori dei Ventisette per un ultimo tentativo prima del vertice Ue che inizierà alle 16.

La riunione degli ambasciatori permanenti dei Ventisette è durata oltre quattro ore: l'obiettivo erano appunto le modifiche alla bozza di conclusioni del Consiglio europeo straordinario, che comincia domani pomeriggio alle 16 e prosegue martedì. Domani mattina alle 9:30 gli ambasciatori si riuniranno di nuovo per trovare l'intesa prima del vertice, fanno sapere fonti diplomatiche a Bruxelles. L'incontro mirava in particolare a cercare di sbloccare il sesto pacchetto di sanzioni contro la Russia per l'invasione dell'Ucraina, trovando una soluzione per convincere l'Ungheria a rimuovere il suo veto contro l'embargo sul petrolio. Budapest si dice contraria all'embargo, sostenendo che metterebbe in serio pericolo la sua economia. La proposta sul tavolo prevede l'entrata in vigore del divieto totale delle importazioni, entro la fine dell'anno, ma solo di quelle via mare. In questo modo Viktor Orban avrebbe più tempo per completare la diversificazione. Per riuscirci la Commissione gli concederebbe un paio d'anni di tempo, oltre a una lauta erogazione di fondi per gli investimenti nelle infrastrutture necessarie.

Secondo alcune fonti comunitarie a Bruxelles, "la Commissione e la Presidenza francese hanno continuato a condurre discussioni nelle ultime 48 ore con gli Stati membri" sul pacchetto di sanzioni. "La proposta ora sul tavolo – riferiscono le fonti – prevede una distinzione tra il divieto totale delle importazioni marittime russe, in vigore entro la fine dell'anno, e un'esenzione, per il momento, per le importazioni provenienti dall'oleodotto Druzhba", che porta il petrolio russo nei paesi dell'Europa dell'Est, e rifornisce principalmente l'Ungheria, ma anche Polonia e Germania.  "Il Consiglio europeo verrà brevemente informato domani e la prossima settimana è previsto un accordo a livello degli ambasciatori permanenti", concludono le stesse fonti.

"Dopo l'inizio dell'aggressione russa all'Ucraina abbiamo visto cosa può accadere quando l'Europa è unita. Speriamo che l'unità venga mostrata al vertice di domani. Ma ha già iniziato a sgretolarsi", è l'avvertimento del ministro dell'Economia tedesco, Robert Habeck, che ha parlato alla stampa locale in vista del summit straordinario dei leader Ue.

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