Ucraina, Mosca dice no a Kadyrov sul nucleare e ammette la sconfitta: “Kiev oltre le nostre linee”
Dopo giorni di sostanziale silenzio dopo lo sfondamento del fronte da parte degli ucraini ad est, il Cremlino è tornato ad ammettere una nuova sconfitta sul campo di battaglia della guerra in Ucraina, parlando di una nuova ritirata strategica delle truppe russe anche a sud.
Questa volta a parlare è stato il portavoce del ministero della Difesa russo Igor Konashenkov. Di fronte a un nuova avanzata annunciata nelle scorse ore da Kiev nella regione meridionale di Kherson, Konashenkov infatti ha ammesso che il nemico "con le sue soverchianti unità blindate" è riuscito a "penetrare le linee della nostra difesa" nell'area dei villaggi di Zolota Balka e Oleksandrivka.
Di conseguenza le truppe di Mosca si sono ricollocate su un nuovo fronte più arretrato. "Le truppe russe hanno preso il controllo di una frontiera difensiva preparata in anticipo e continuano a infliggere pesanti danni al nemico con la loro potenza di fuoco", ha aggiunto infatti il portavoce di Mosca, citato dalla Tass.
Un nuovo smacco per Putin che si sta vedendo sfilare altre zone appena annesse dopo i referendum dei filorussi.
Annessioni e referendum che oggi la Duma di Stato ha approvato all'unanimità votando a favore dei trattati per l'annessione delle regioni ucraine di Kherson, Donetsk, Zaporizhzhia e Lugansk. "L'ingresso di queste repubbliche popolari nella Federazione russa è l'unico modo per salvare la vita di milioni di persone dal regime criminale di Kiev" ha dichiarato il suo presidente, Vyacheslav Volodin
In realtà che la guerra in Ucraina non stia andando bene per Mosca, con mezzi e uomini che scarseggiano, lo ha ammesso anche la tv di stato russa. Nel corso di una nota trasmissione infatti il vicepresidente del Comitato di difesa Dmitry Sablin, ha affermato che bisognerebbe fermarsi per riorganizzarsi.
"Dobbiamo fermarci, riorganizzarci, prepararci e accumulare riservisti. Ci vorrà tempo ma siamo obbligati a riorganizzarci " ha dichiarato Sablin, aggiungendo: "Stiamo giocando una partita lunga, la guerra va avanti da 30 anni e solo ora si è tolta la maschera". "Dobbiamo capire che le industrie non si ricostruiscono velocemente, abbiamo bisogno di nuove attrezzature, strumenti e stabilimenti ma anche di addestrare gli uomini" ha aggiunto Sablin che si è però detto certo della vittoria.
Intanto sul pericolo nucleare arrivano due buone notizie. Da un lato il portavoce del Cremlino, Dmitri Peskov, ha liquidato come "emotiva" la richiesta del leader ceceno Kadyrov di usare armi nucleari a bassa potenza spiegando che "L'uso delle armi nucleari da parte della Russia è possibile solo in accordo con la sua dottrina". Dall'altro lato l'Aiea ha annunciato la liberazione del direttore della centrale nucleare ucraina di Zaporizhzhia, Ihor Murashov, detenuto la scorsa settimana dalle forze russe.
Kiev dal suo canto vuole altre armi dagli Usa e offre il potere di veto sugli obiettivi russi. Lo hanno riferito funzionari ucraini citati dalla Cnn. Di fatto, la mossa ucraina dà potere di veto sui target all'amministrazione Biden che finora si è opposta a fornire a Kiev gli Army Tactical Missile System (Atacms), missili balistici superficie-superficie, sostenendo che gli Himars sono attualmente sufficienti. Il timore di Washington è che l'invio di Atacms possa essere visto da Mosca come il superamento di una linea rossa.
Per Kiev nel frattempo arriva l'annuncio che la Francia accelera l'invio di nuovi armamenti: Parigi ha in programma di fornire a Kiev una ventina di blindati "Bastion" e 6 cannoni "Caesar" che si aggiungono ai 18 già inviati.