Ucraina, l’Onu avverte: “Peggiora la crisi umanitaria dopo la rottura della diga di Kakhovka”
La crisi umanitaria dell'Ucraina è "enormemente peggiore" dopo la rottura della diga di Kakhovka: lo ha detto il capo degli Affari Umanitari dell'Onu, Martin Griffiths, come riporta il Guardian.
"La verità è che questo è solo l'inizio per vedere le conseguenze di questo atto", ha affermato, sottolineando come 700 mila persone abbiano bisogno di acqua potabile. Inoltre, l'allagamento dei terreni agricoli nel Paese considerato uno dei ‘granai' più importanti al mondo causerà una "cascata di problemi", tra cui minori esportazioni di cereali, prezzi alimentari più elevati in tutto il mondo e meno da mangiare per milioni di bisognosi, ha aggiunto Griffith.
E mentre nelle zone allagate inizia a calare il livello dell'acqua, proseguono i raid sugli alluvionati, con un rimpallo di colpe tra Kiev e Mosca. Secondo l'Ukrainska Pravda, inoltre, la Russia si starebbe preparando a organizzare un attacco terroristico al suo sistema di trasporto del gas per incolpare l'Ucraina dell'evento e distogliere l'attenzione dal disastro della diga di Kakhovka. Il quotidiano locale cita fonti dell'intelligence militare ucraina.
E sulle responsabilità del crollo della diga di Kakhovka emerge l’intercettazione di una conversazione tra due militari russi. “Il problema principale è che la centrale idroelettrica raffredda il loro reattore nucleare (della centrale di Zaporizhzhia)”, afferma uno dei due. E il secondo risponde: “Non c’è problema. Esploderà e sarà tutto finito”. Il primo scandisce: “Quindi sono stati i nostri. Il nostro gruppo di sabotatori è lì. Volevano causare paura con questa diga. Non è andata secondo i piani. (Il risultato è) più di quanto avessero previsto”.
Intanto le operazioni di controffensiva di Kiev proseguono in almeno quattro aree del fronte. Nella giornata di ieri, secondo quanto riporta il rapporto quotidiano dell’Institute for the study of war, sono stati ottenuti ulteriori passi avanti nei pressi di Bakhmut e nella parte occidentale di Donetsk. Il presidente russo Vladimir Putin ha riconosciuto l’inizio della controffensiva ucraina, ma "sta andando male". Ha poi dichiarato che le forze ucraine hanno ancora un potenziale offensivo. Si tratta comunque di un cambio di narrazione importante rispetto a quello usuale del Cremlino.
Lo stesso Zelensky ha riferito di "azioni di controffensiva" da parte dell'esercito al fronte, rifiutandosi però di dire se si tratti del grande attacco che lo stato maggiore di Kiev sta preparando da mesi. "In Ucraina sono in corso azioni di controffensiva e di difesa, ma non ne parlerò in dettaglio", ha dichiarato il presidente in conferenza stampa.