video suggerito
video suggerito

Crimea, Mosca minaccia stop a ispezioni all’arsenale nucleare

Il ministro degli esteri russo Lavrov si dice pronto a trovare una via diplomatica per uscire dalla crisi. Ma intanto Mosca starebbe valutando una dura risposta alle minacce di sanzioni di Usa e Nato.
A cura di B. C.
84 CONDIVISIONI
Immagine

UPDATE 17.45 – Spari di avvertimento contro gli ispettori Osce in Crimea. Oggi per la terza volta dall'inizio della crisi tra Russia e Ucraina gli ispettori dell'Osce hanno tentato di entrare in Crimea come osservatori, ma sono stati respinti alla frontiera da truppe russe che hanno sparato raffiche di mitra in aria come avvertimento. La delegazione dell'Organizzazione per la sicurezza e la cooperazione in Europa, composta da 54 osservatori militari e civili provenienti da 29 paesi, non è riuscita ad attraversare il confine ed è dovuta tornare indietro dopo alcuni spari di avvertimento. Lo riferisce la stessa Osce che in mattinata aveva annunciato che i suoi osservatori avrebbero tentato nuovamente di entrare in Crimea a seguito dei tentativi falliti durante la settimana. Nella Repubblica autonoma intanto la tensione è sempre più forte e la Polonia ha evacuato il proprio consolato nella capitale Sebastopoli. Lo ha annunciato il ministro degli Esteri polacco, Radoslaw Sikorski, spiegando: "A causa dei continui problemi causati dalle forze russe, abbiamo evacuato controvoglia il nostro consolato a Sebastopoli in Crimea".

UPDATE 13.55 –  Pugno duro della Russia che ora minaccia di sospendere le ispezioni straniere ai suoi arsenali di armi nucleari. Lo ha detto il ministero della Difesa replicando alle minacce di Stati Uniti e Nato, che hanno annunciato una "revisione" dei rapporti con il Cremlino in merito al caso Crimea.  Le ispezioni sono previste dal trattato Start e dal Documento di Vienna tra i paesi dell’Osce.

Disponibili ad un dialogo "onesto, da pari a pari" con altri Paesi stranieri sulla questione Ucraina. Lo ha detto il ministro degli Esteri russo, Sergei Lavrov, secondo quanto riportato dall'emittente Skynews. L'obiettivo è "trovare tutti una via per aiutare l'Ucraina ad uscire dalla crisi" ha aggiunto Lavrov durante una conferenza stampa con il suo omologo del Tagikistan. Nel frattempo sulla situazione in Ucraina è intervenuto anche il ministro degli Esteri cinese, Wang Yi, sottolineando come "la priorità sia quella di dar prova di calma e moderazione in modo da impedire che la situazione si aggravi". Pechino in generale si oppone a ogni intervento straniero in un Paese terzo, ma non ha mai nascosto il suo feeling con la Russia "attaccata dall'Occidente".

C'è da dire colosso russo del gas Gazprom ha imposto all'Ucraina il saldo dei propri debiti relativi alle fornitura di gas, facendo tornare ad aleggiare sull'Europa il fantasma della crisi globale. Ad ogni modo l'amministratore delegato dell'Eni Paolo Scaroni ha tranquillizzato sul fatto che la crisi ucraina, almeno per il momento, non avrà conseguenze sulle forniture del gas all'Italia. In un'intervista a La Stampa l'ha affermato come a l'Europa convenga ripensare alla sua politica energetica. "Prima di tutto l'Europa deve prendere atto che un continente dove l'energia costa il triplo che negli Usa ha un futuro difficile". "E' necessario – afferma Scaroni – puntare su shale gas e anche su nucleare".

84 CONDIVISIONI
autopromo immagine
Più che un giornale
Il media che racconta il tempo in cui viviamo con occhi moderni
api url views