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Ucraina, la polizia carica i manifestanti: bollettino di guerra, centinaia di feriti

Un vero e proprio bollettino di guerra: sarebbero centinaia i feriti tra poliziotti, manifestanti e giornalisti presenti alle manifestazioni antigovernative per protestare contro il rifiuto del Presidente ucraino di firmare l’accordo con l’Ue.
A cura di Fabio Giuffrida
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In queste ore a Kiev e in altre città dello stesso paese 350 mila persone sono scese in piazza per protestare contro la decisione del governo di voler congelare la firma di un accordo di associazione con l'Unione Europea. Scontri che stanno diventando sempre più violenti, la situazione infatti sta degenerando e per allontanare i manifestanti dal palazzo presidenziale sono intervenute le teste di cuoio. Feriti un centinaio di poliziotti e manifestanti, cariche e manganellate anche ai giornalisti presenti: un vero e proprio "bollettino di guerra" nel quale sarebbero state distrutte pure le telecamere di alcuni cameraman. I membri del partito nazionalista di opposizione Svoboda hanno rotto i vetri del municipio di Kiev e sono riusciti persino ad entrare, secondo quanto ha riferito il leader Oleg Tiagnibok. La polizia tra l'altro ha risposto con gas lacrimogeni contro i manifestanti davanti alla sede della presidenza ucraina. Nel frattempo il Presidente ha fatto sapere che farà tutto il possibile per far avvicinare il Paese all'Ue, ma la protesta per il momento non intende arrestarsi. Stando alla Reuters, i manifestanti a favore dell'Ue avrebbero utilizzato un trattore per sfondare le linee di polizia e alcuni di questi sarebbero rimasti feriti, come ha riportato puntualmente l'Ansa. Molti di questi sarebbero stati colpiti alla testa, alle gambe e ad un piede.

Potrebbe essere dichiarato lo stato di emergenza in tutto il Paese anche perché il tribunale amministrativo di Kiev aveva già vietato le manifestazioni in alcune aree della capitale ma, come i fatti dimostrano, il divieto non è stato rispettato. Infine i siti internet della Presidenza, del Ministero dell'Interno e del Governo sarebbero stati attaccati dagli hacker nelle giornate di ieri ed oggi.

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