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Guerra in Ucraina

Ucraina, la Commissione europea apre ai negoziati per far entrare Kiev nell’Unione europea

La Commissione europea, guidata da Ursula von der Leyen, ha raccomandato che abbiano inizio i negoziati per l’ingresso dell’Ucraina nell’Unione europea. L’annuncio riguarda anche la Moldova. I negoziati possono durare anche molti anni, ma l’ok della Commissione è considerato un atto di vicinanza politica a Kiev.
A cura di Luca Pons
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La Commissione europea ha raccomandato al Consiglio europeo – che raccoglie i capi di Stato o di governo dell'Ue – di avviare i negoziati con l'Ucraina per il suo ingresso nell'Unione europea. Lo ha detto Ursula von der Leyen, presidente della Commissione. Il parere era atteso per oggi.

L'Ucraina, nonostante la guerra, ha completato le riforme necessarie per aderire agli standard dell'Ue in quattro settori su sette, tra quelli che l'Ue considera prioritari (istituzioni stabili e democratiche, rispetto dei diritti e delle minoranze, economia di mercato funzionante, stabilità monetaria, fiscale e politica). La raccomandazione della Commissione, quindi, è di dare il via ai negoziati quando anche gli altri tre ambiti avranno tutte le carte in regola.

Un nuovo parere sui progressi di Kiev arriverà a marzo 2024. "L’allargamento è una politica vitale per l’Ue, completare la nostra Unione significa rispondere a una chiamata della storia ed è l’orizzonte naturale dell’Ue", ha affermato Von der Leyen: "I cittadini di questi Paesi sono europei come i cittadini dell’Unione di oggi". Il parere positivo, oltre che per l'Ucraina, è arrivato anche per la Moldova.

Il parere positivo della Commissione, comunque, non è una garanzia che l'Ucraina entrerà nell'Ue a breve. Al di là della situazione particolare legata alla guerra – con i confini stessi dell'Ucraina che in questo momento appaiono difficili da stabilire, basta pensare alla Crimea che è di fatto controllata dalla Russia – i negoziati con l'Ue non sono quasi mai un affare rapido.

Dopo aver completato le riforme negli ultimi tre settori che Bruxelles ritiene prioritari, i negoziati inizieranno. Entro la fine dell'anno, poi, lo stesso dovrebbe avvenire anche per la Macedonia del Nord, che è candidata dal 2005, e l'Albania, che lo è dal 2014. "Completare l’Unione Europea ha una logica geopolitica ed economica, ci sono enormi benefici per chi entra e per l’Ue stessa, tutti noi vinciamo", ha aggiunto la presidente della Commissione.

L'adesione di Kiev all'Unione europea è stata decisamente accelerata dall'invasione russa e dallo scoppio della guerra. Dopo essere diventata ufficialmente un Paese candidato lo scorso anno, ora l'Ucraina si appresta a concludere le riforme previste e iniziare il dialogo con i ventisette Stati membri. Il fatto stesso che la Commissione abbia dato il via libera è considerato un atto politico di vicinanza, ma l'ingresso vero e proprio sarà una questione decisamente più lunga.

Come detto, attualmente a essere candidati sono Ucraina, Moldova, Albania, Macedonia del Nord e Bosnia-Herzegovina. Una volta partiti i negoziati, per approvare definitivamente l'ingresso serve un voto all'unanimità del Paesi membri. Il prossimo incontro del Consiglio europeo sarà il 14-15 dicembre, ma certamente non ci sarà nessuna votazione, al massimo un primo avvicinamento alla questione dei negoziati. Per capire quanto i negoziati possono durare, basta guardare ad altri esempi: la Turchia li ha iniziati nel 2005, mentre il Montenegro nel 2012 e la Serbia nel 2014. Anche l'Islanda li aveva avviati nel 2010, poi li ha abbandonati nel 2013.

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