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Guerra in Ucraina

Ucraina, inizia il summit di pace in Svizzera: chi partecipa e di cosa si discute

Parte oggi in Svizzera il primo vertice di pace in Ucraina col presidente ucraino Zelensky e senza la Russia. L’obiettivo è definire una road map che possa coinvolgere Mosca e Kiev in un processo di pace. Ma le posizioni delle parti continuano a essere inconciliabili.
A cura di Susanna Picone
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Il presidente ucraino Zelensky è già arrivato ieri in Svizzera e il suo arrivo apre ufficialmente la due giorni del summit globale sull'Ucraina, da lui fortemente voluto per coinvolgere la comunità internazionale in una soluzione della crisi basata sul suo piano di pace in dieci punti. Un documento che chiede un sostanziale ripristino dello status quo precedente alla guerra in Ucraina, con il ritiro delle truppe russe e la restituzione della Crimea.

Le posizioni diKiev e Mosca

Una proposta che è stata già respinta dalla Russia (che non parteciperà al vertice). "Senza la partecipazione della Russia, senza un dialogo onesto e responsabile con noi, è impossibile raggiungere una soluzione pacifica in Ucraina e in generale sulla sicurezza globale ed europea", ha osservato il presidente Vladimir Putin, secondo cui la conferenza è "solo un altro stratagemma per distogliere l'attenzione di tutti".

Zelensky intanto ha denunciato "l'ultimatum hitleriano" del presidente russo, mentre Stati Uniti e NATO hanno categoricamente respinto le condizioni poste dal capo del Cremlino. Ieri Putin ha detto che Mosca è pronta a negoziare la pace se Kiev rinuncerà ad entrare nella Nato e ritirerà le sue truppe dalle quattro regioni parzialmente occupate dalle truppe russe.

I temi sul tavolo

Saranno sostanzialmente tre i temi sul tavolo in Svizzera: la sicurezza nucleare, compresa la centrale nucleare di Zaporizhzhia spesso al centro delle cronaca in questi anni di guerra, gli aiuti umanitari e la sicurezza alimentare globale. Il vertice mira a trovare percorsi verso una pace duratura per l'Ucraina, basata sul diritto internazionale e sulla Carta delle Nazioni Unite; un possibile quadro per raggiungere questo obiettivo; e una tabella di marcia su come le parti potrebbero unirsi in un futuro processo di pace.

Chi c'è e chi non c'è in Svizzera

Ma chi sarà presente al summit? Oltre 50 i capi di stato e di governo che si riuniranno nel lussuoso complesso alberghiero di Burgenstock, nel centro della Svizzera, fino a domenica. Mancherà la Cina, partner chiave di Mosca, che si è detta contraria a partecipare a summit nei quali non sia presente una delle due parti in causa.

Per gli Stati Uniti ci sarà la vicepresidente Kamala Harris, affiancata dal consigliere della Casa Bianca per la sicurezza nazionale Jake Sullivan. Presenti anche il presidente francese, Emmanuel Macron, il cancelliere tedesco, Olaf Scholz, la presidente della Commissione europea, Ursula von der Leyen, il primo ministro inglese, Rishi Sunak, quello canadese, Justin Trudeau, il primo ministro giapponese, Fumio Kishida, in lista anche la premier italiana, Giorgia Meloni, il primo ministro spagnolo, Pedro Sanchez, il presidente polacco, Andrzej Duda, il Cancelliere austriaco, Karl Nehammer, il presidente finlandese, Alexander Stubb, quello lettone, Edgars Rinkevics, e la presidente della Moldavia, Maia Sandu.

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