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Ucraina: il G7 condanna la Russia, Putin accetta mediazione

Dopo lo schieramento militare russo in Crimea, continua l’azione diplomatica internazionale per convincere Putin a desistere.
A cura di Antonio Palma
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Resta ancora altissima la tensione in Crimea dopo la sostanziale occupazione di molti obiettivi strategici da parte delle truppe russe nella repubblica autonoma appartenente all'Ucraina. L'escalation militare è proseguita da entrambe le parti per tutta la giornata di ieri e lo schieramento di forze armate è ormai massiccio, anche se fortunatamente fino ad ora non vi è stato alcuno scontro diretto tra i due eserciti. Di fatto però ormai la Crimea sembra in mano ai russi che da questo punto di forza intendono imbastire una trattativa. Dopo il braccio di ferro militare, infatti, Putin ora si muove sul fronte della diplomazia internazionale e cerca di trovare un'intesa per iniziare le trattative. Come riferiscono da Berlino, il presidente russo, in un colloquio telefonico con la cancelliere tedesca Angela Merkel, avrebbe difeso l'intervento in Crimea, ma anche accettato l'intervento di un "gruppo di contatto" che accerti i fatti e avvii il dialogo sotto l'egida dell'Osce, l'Organizzazione per la Sicurezza e la Cooperazione Europea. In sostanza Putin avrebbe difeso le azioni russe in Ucraina come "adeguate a una situazione straordinaria" perché "le forze ultranazionaliste" salite al potere a Kiev minacciano "la vita e gli interessi dei cittadini russi", ma avrebbe accettato una mediazione per iniziare il dialogo.

Dall'altro lato invece gli Stati Uniti e la Nato condannano fermamente l'intervento armato bollandolo come una violazione del diritto internazionale. L'intervento russo "viola i principi della Carta Onu e costituisce una minaccia per la pace e la sicurezza in Europa" ha denunciato il segretario generale della Nato Anders Fogh Rasmussen, mentre  il segretario di Stato Usa, John Kerry, ha dichiarato: "La Russia si sta comportando come se fossimo nell'800, invadendo un altro Paese sulla base di pretesti completamente inventati". Ferma condanna è arrivata anche dal gruppo del G7. In una nota del gruppo dei paesi più industrializzati si condanna l'azione di Mosca e si annuncia la sospensione dei lavori preparatori del G8 con la Russia previsto a giugno proprio a Sochi, la località ai confini con la Crimea. In una nota Palazzo Chigi ha spiegato che "il governo italiano si associa alle pressanti richieste della comunità internazionale affinché sia rispettata la sovranità e l'integrità territoriale dell'Ucraina".

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