Ucraina, Germania pronta a inviare carri Leopard: “Decisione a breve”. Zelensky: “Vinceremo nel 2023”
La Germania è pronta a sbloccare l'invio di carri armati Leopard all'Ucraina. È quanto ha fatto sapere il ministro della Difesa di Berlino, Boris Pistorius, che ha aggiunto di aspettarsi una decisione a breve.
Dovrebbe così arrivare un responso positivo a quanto richiesto insistentemente da Kiev. In un'intervista alla tv Ard, Pistorius ha sottolineato la necessità di non prendere una decisione affrettata, dovendo tenere in considerazione diversi fattori, compresa la sicurezza dei tedeschi in patria.
La notizia è stata confermata anche dal ministro degli Esteri tedesco, Annalena Baerbock, che in una intervista alla alla stazione televisiva francese LCI ha dichiarato che la Germania "non ostacolerà" l'invio da parte della Polonia dei carri armati Leopard in Ucraina, atto per compiere il quale è necessaria per l'appunto l'approvazione del paese produttore. Se ci facessero una richiesta in tal senso, non ci opporremmo", ha aggiunto Baerbock, sottolineando che Berlino non porrà il veto a una richiesta in tal senso di Varsavia. In ogni caso, ha aggiunto la rappresentante dell'esecutivo, "per il momento la questione non è stata posta" dalla Polonia, che eventualmente dovrà avanzare una richiesta ufficiale a Berlino.
Medvedev: "I nostri nemici cercheranno di sbranarci"
Già ieri le dichiarazioni delle autorità occidentali non era piaciuta a Mosca. "La fornitura di armi offensive a Kiev porterebbe a un disastro globale". Con queste parole lo speaker della Duma russa Viacheslav Volodin aveva evocato ritorsioni della Russia per il sostegno occidentale all'Ucraina, soprattutto se dovesse materializzarsi con l'invio dei tank.
A rincarare la dose ci ha pensato poco dopo anche il vicepresidente del Consiglio di sicurezza russo Dmitrij Medvedev, che su Telegram ha scritto: "L'incontro di Ramstein e le forniture di armi pesanti a Kiev non lasciano dubbi sul fatto che i nostri nemici cercheranno di sbranarci o addirittura di distruggerci all'infinito. E hanno armi a sufficienza per farlo. Potrebbero anche iniziare a produrne di nuove, se necessario".
Medvedev è giunto così a due conclusioni: in primo luogo, "sarebbe molto difficile". In secondo luogo, "nell'eventualità di un conflitto prolungato, a un certo punto potrebbe comparire una nuova alleanza militare, composta da quei Paesi che saranno infastiditi dagli americani e dai loro alleati". Secondo Medvedev – come riporta la Tass – il mondo tornerà ad essere un luogo stabile quando gli Stati Uniti abbandoneranno l'Europa e "ciò che resterà dei poveri ucraini, a meno che non sia troppo tardi".
Zelensky fiducioso: "Possiamo vincere nel 2023"
Dall'altro lato, il presidente ucraino Volodymyr Zelensky è apparso ottimista durante un incontro all'università Taras Shevchenko di Kiev con l'ex premier britannico Boris Johnson: "Credo davvero che riusciremo a vincere la guerra nel 2023. La velocità (per finire il conflitto) dipende da diverse cose: la forza all'interno dell'Ucraina e all'esterno con l'aiuto dei partner. E non dobbiamo permettere che i processi rallentino all'esterno e all'interno, poiché si prolungherà la guerra", ha sottolineato Zelensky, escludendo qualsiasi possibilità di vittoria parziale di Kiev. "Non dimenticheremo nulla, non perdoneremo nulla, riconquisteremo sicuramente tutto".