Ucraina, firmato l’accordo di pace tra Yanukovich e opposizioni
AGGIORNAMENTO DELLE 17.45 – Christopher Miller, editor del Kiev Post, ha twittato che il parlamento ucraino avrebbe (con 306 favorevoli) per la scarcerazione di Julija Tymošenko, ex primo ministro del paese dal 2007 al 2010 e per circa 8 mesi anche nel 2005. La donna, una delle leader dell'opposizione al governo, era stata incarcerata il 5 agosto del 2011. Tymošenko era stata giudicata colpevole per aver stipulato un contratto per la fornitura di gas russo all'Ucraina senza aver avuto il preventivo consenso del governo. Nel 2013 tuttavia la sua detenzione è stata considerata illegale dalla Corte Europea dei Diritti dell'Uomo.
AGGIORNAMENTO 16.00 – Finalmente firmato l'accordo di pace tra il presidente dell'Ucraina, Viktor Yanukovich, e le opposizioni che da settimane protestano in piazza contro il governo. La notizia, anticipata questa mattina, ha trovato conferma con la firma definitiva anche dei delegati delle opposizioni avvenuta nel palazzo presidenziale alla presenza dei tre inviati dell'Unione europea. Come spiegano fonti governative, l'accordo non prevede le dimissioni di Yanukovich, come inizialmente chiesto dalla piazza, ma il ritorno alla Costituzione del 2004, che limita i poteri presidenziali, e l'avvio di una road map che porterà ad un governo di unità nazionale e alla convocazione di nuove elezioni presidenziali nei prossimi mesi. Come ha confermato uno dei leader della protesta, Vitaly Klitschko, le opposizioni in compenso hanno accettato di mettere fine alla ribellione. Anche Euromaidan, il collettivo che rappresenta gli attivisti in piazza nella capitale, ha accettato l'intesa dopo che in un primo momento aveva respinto l'accordo. Con questo patto si spera ora che vengano messe da parte le armi e si fermi la spirale di violenza che solo nei giorni scorsi ha portato ad oltre 80 vittime. Soddisfazione è stata espressa dal presidente della Ue Herman van Rompuy che ha dichiarato: "L'Ue accoglie con favore l'accordo governo-opposizione in Ucraina, compromesso necessario per lanciare l'indispensabile dialogo politico. Ora è responsabilità di tutte le parti essere coraggiosi e trasformare le parole in fatti".
AGGIORNAMENTO 11.15 – Il bilancio ufficiale sale a 80 vittime – Notizie contrastanti sull'accordo annunciato dal presidente Yanukovich. Secondo fonti governative citate dalla tv ucraina, il patto prevede elezioni presidenziali anticipate, un governo di coalizione e una riforma costituzionale. Dalla Francia però frenano e chiedono cautela spiegando che ancora non vi è nulla di deciso. Il ministro degli Esteri francese, Laurent Fabius, uno dei componenti della delegazione europea impegnata nei colloqui per la mediazione tra governo e opposizione, in un collegamento telefonico con una radio francese ha spiegato che l’opposizione ha bisogno di consultarsi e che non ci sarà "nulla di definitivo prima della fine della mattinata". Come riferisce la stessa polizia ucraina intanto questa mattina è ricominciata la battaglia in piazza a Kiev con spari di arma da fuoco avvertiti vicino al Parlamento. Il ministro dell'Interno ad interim ucraino, Vitali Zakharcenko, citato dall'agenzia Itar-Tass, inoltre ha aggiornato il bilancio ufficiale delle vittime, spiegando che è salito a 80 il numero delle persone morte nei violenti combattimenti tra polizia e manifestanti antigovernativi che negli ultimi giorni hanno sconvolto il centro di Kiev.
Accordo vicino in Ucraina dove ormai da settimane si assiste ad una vera e propria guerra civile con colpi d’arma da fuoco tra la folla, lanci di molotov e brutali scontri tra polizia e manifestanti antigovernativi. Secondo fonti del Governo ucraino, infatti, dopo una notte di trattative tra presidenza, opposizione e inviati Ue, sarebbe stato trovato un accordo su una road map per porre fine alle violenze. La riunione per trovare una soluzione ad una condizione che va avanti da mesi, è durata tutta la notte e si è conclusa alle 7.20 del mattino ora locale. Sempre secondo fonti governative ucraine, la firma definitiva sull'accordo dovrebbe arrivare oggi intono alle 12, ma non sono noti al momento i punti dell'accordo né c'è conferma da parte dei diplomatici Ue. Intanto ieri quella che doveva essere una giornata di tregua dichiarata dal presidente Viktor Yanukovich si è trasformata invece nella più sanguinosa giornata dall'inizio delle proteste. "Ci sono almeno cento morti e oltre cento feriti" denunciano i dimostranti, mentre il governo ucraino fornisce cifre diverse ma comunque terribili. Secondo le autorità di Kiev, infatti, i morti sarebbero 39 solo nella giornata di giovedì, mentre il bilancio è di 67 vittime da martedì scorso. I feriti da entrambe le parti invece sono centinaia, ricoverati nei vari ospedali della capitale ucraina che ormai sono al collasso.
La diplomazia al lavoro – Una situazione così drammatica che ha costretto la diplomazia internazionale ad accelerare i tempi di un interveto diretto nella questione dopo giorni di titubanza. Con una convocazione d'urgenza dei ministri degli esteri Ue, Bruxelles ha deciso di introdurre immediatamente sanzioni contro l'Ucraina in caso di prosecuzione delle violenze. Come ha confermato Emma Bonino uscendo dalla riunione, saranno "sanzioni mirate" che colpiranno "i responsabili delle violazioni dei diritti umani, della violenza e dell'uso eccessivo della forza" anche con l'adozione del blocco della concessione dei visti e il congelamento dei beni. Come ha spiegato il ministro degli Esteri dell'Ue Catherine Ashton, l'ampiezza delle sanzioni, che prevedono anche il blocco del materiale repressivo, sarà legata all'evoluzione della crisi in Ucraina. Una pressione che sembra aver dato i suoi frutti visto che il presidente Viktor Yanukovic sembra sia disposto a rispettare una roadmap che porti poi ad elezioni anticipate entro un anno.