Ucraina, decine di attacchi sul paese: dopo i carri armati Zelensky ora chiede i caccia
Caccia F16. È questa la richiesta del presidente ucraino Volodymyr Zelensky che ha apertamente parlato di una nuova linea rossa, quella dell'aviazione, con i paesi che inviano aiuti militari all'Ucraina. Il prossimo incontro del “Gruppo di contatto” è previsto già a febbraio, e non è escluso che in quell'occasione Kiev possa richiedere dei caccia da utilizzare nella difesa aerea.
Dopo i carri armati, così come riferisce Politico Europe, ci sarebbe dunque già un dibattito in corso per arrivare a “la Ramstein dell’aviazione”, così come ha definito la fornitura di caccia domenica scorsa in un'intervista televisiva Andrey Sybiga, vice capo dell’Ufficio presidenziale ucraino, un organo consultivo che affianca Volodymyr Zelensky.
Un passo naturale, secondo alcuni, dopo l’invio dei tank tedeschi e statunitensi, ma che si accompagna a un dibattito molto più complicato. La posizione di Washington è netta: no. Ma lo è stata in passato anche per i lanciarazzi Himars e per i carri armati poi, linee rosse che sono state poi spostate. “Washington, da parte sua, ha fatto sapere a Kiev che la fornitura di aerei è un no-go, un tema fuori discussione, per il momento”, riporta il sito Politico citando un diplomatico statunitense.
Il dibattito però sarebbe già sul tavolo, e non è escluso che le cose possano cambiare in un futuro non troppo distante. Londra è restia, mentre da Olaf Scholz è già arrivato un no: “Non ci saranno consegne di aerei da combattimento in Ucraina", ha detto, "è stato chiarito anche dal presidente degli Stati Uniti”. L'Olanda, che insieme ad altri sette paesi europei aderenti alla Nato dispone di F-16, si è detta aperta all'idea.
Lockheed Martin, il più grande appaltatore della difesa Usa, sarebbe già operativo. Il direttore Frank St. John ha riferito al Financial Times che la società “aumenterà la produzione di caccia F-16 a Greenville, in Carolina del Sud, per soddisfare la richiesta di tutti i paesi che decideranno di compiere trasferimenti da terze parti per aiutare nell’attuale conflitto”.
Intanto continuano gli attacchi in tutta l'Ucraina, risposta di Mosca ai tank occidentali forniti all'Ucraina. Nella giornata di ieri i raid russi avrebbero provocato almeno undici morti e altrettanti feriti. Colpite anche Kiev e Odessa.
Potenti esplosioni sarebbero state registrare anche vicino alla centrale nucleare di Zaporizhzhia occupata dai russi. Lo denunciando gli osservatori dell'Agenzia internazionale per l'energia atomica (Aiea), ma Renat Karchaa, consigliere dell'agenzia russa che gestisce le centrali nucleari del Paese – la Rosenergoatom – ha detto che le affermazioni di Grossi sono infondate, definendole una "provocazione".