Ucraina candidata a entrare nell’Unione Europea: cosa succede ora e quanto tempo ci vorrà
Il Consiglio europeo ha riconosciuto all'Ucraina lo status di Paese candidato ad entrare nell'Unione europea. Una decisione definita dal numero uno di Kiev, Zelensky, "storica", e che avvicina la nazione all'ingresso in Ue. La richiesta ucraina in tal senso era arrivata lo scorso 24 febbraio ed è stata quindi accolta quattro mesi dopo. Una processo molto più rapido rispetto a quello che hanno affrontato in passato altri Paesi che hanno fatto una richiesta del genere all'Unione europea, attendendo anche anni prima di una risposta ufficiale da parte di Bruxelles.
Il Consiglio ha anche riconosciuto lo status di candidato per la Moldova, mettendo l'Ucraina in coda a una mezza dozzina di altri Paesi nella "sala d'attesa" dell'Ue. Ora, quindi, ci vorranno diversi mesi o forse addirittura anni per vedere Kiev avere effettivamente le condizioni per entrare nell'Unione. Soddisfare i criteri per l'adesione all'Ue, infatti, non è affatto facile: servono decine di riforme, impossibili da fare con un confitto in corso. Il primo passo per questa svolta, allora, è ottenere una pace duratura con la Russia, con un negoziato che funzioni effettivamente.
Il sistema giuridico e istituzionale ucraino risulta ancora imperfetto rispetto ai criteri europei. Data anche l'eredità sovietica permane una forte corruzione: l'Ucraina dovrà quindi costruire un vero e proprio stato di diritto e garantire l'indipendenza della magistratura. Serviranno anche leggi antitrust per smantellare monopoli e grandi conglomerati e provvedimenti per privatizzare alcune imprese statali, vendendole a prezzi di mercato ad acquirenti legittimi.
Ora ci sarà una lunga fase negoziale con il Consiglio europeo e la Commissione europea. Kiev dovrà rivedere la sua governance pubblica, dimostrare di avere un'economia di mercato affidabile e delle istituzioni e un apparato mediatico che le facciano rispettare i principi fondamentali dell'Unione europea (a partire da libertà di espressione e rispetto delle minoranze). Qualora ce la facesse, però, il Paese avrebbe una grande influenza nelle politiche che derivano dal voto a maggioranza qualificata, criterio determinato dalla popolazione. Prima della guerra l'Ucraina aveva infatti una popolazione di circa 40 milioni di persone.