Ucraina, Biden mette in guardia Putin sull’uso di armi nucleari: “Non farlo, la guerra cambierebbe”
"Non farlo, non farlo. Se lo facessi il volto della guerra cambierebbe”: a parlare, rivolgendosi al presidente russo Vladimir Putin, è il presidente americano Joe Biden che, in un'intervista a 60 Minutes di cui sono stati diffusi degli estratti, mette in guardia Putin sulla guerra in Ucraina e l’uso di armi nucleari o chimiche. Biden non entra nei dettagli di quale potrebbe essere la risposta americana: “Sarebbe consequenziale”, si limita a dire.
Alla domanda se la Russia potrebbe arrivare ad utilizzare armi nucleari in Ucraina ha risposto oggi il portavoce del Cremlino, Dmitrij Peskov: "Tutto è indicato nella dottrina nucleare della Federazione Russa", ha detto Peskov intendendo un annesso alla dottrina militare, derivante dalla più ampia Dottrina Primakov relativa alla politica estera e di sicurezza della Federazione Russa.
Elaborata negli anni '90 dall'ex premier ed ex ministro degli Esteri, Evgenij Primakov, la dottrina nucleare traccia le linee guida da seguire per l'impiego delle armi nucleari tattiche o substrategiche. Le linee guida relative alle armi nucleari sono invece precisate nel documento del giugno 2020 dal titolo "Fondamentali della politica russa per la dissuasione nucleare".
Ieri Putin ha menzionato "dei tentativi di compiere attacchi terroristici in Russia”, anche sul territorio degli impianti nucleari, assicurando che la situazione "è sotto controllo". Il presidente ha aggiunto che la Russia "sta facendo di tutto" per prevenire sviluppi negativi osservando che Mosca, per il momento, ha risposto "con moderazione" agli attacchi ucraini.
Intanto, per il ministero della Difesa britannico è probabile che la Russia difenda ostinatamente l'oblast di Lugansk per far fronte alla controffensiva di Kiev, ma non è chiaro se le forze russe abbiano "riserve sufficienti o morale adeguato" per resistere a un altro assalto. "La Russia – così nell’ultimo briefing di intelligence – tenterà probabilmente di condurre una difesa ostinata di quest'area, ma non è chiaro se le forze russe in prima linea abbiano riserve sufficienti o morale adeguato per resistere a un altro concertato assalto ucraino". Negli ultimi giorni Kiev ha riconquistato oltre 6mila kmq di territorio, tra cui Izium, considerata la porta del Donbass.
Il leader ceceno, Ramzan Kadyrov, ha nel frattempo annunciato – a riportarlo sono i media russi – che due battaglioni "si sono uniti all'enorme numero di truppe alleate nel Donbass". Si tratterebbe dei battaglioni ‘Zapad-Akhmat' e ‘Vostok-Akhmat'. Kadyrov ha riferito che i militari sono dotati di "attrezzature moderne e armi avanzate". E ha aggiunto che i combattenti ceceni "sono pronti a ribaltare tutte le posizioni del nemico”.