Ucraina attacca regione russa di Kursk: migliaia di civili evacuati. Putin: “Provocazione su larga scala”
La Russia ha confermato che da oltre 24 ore "proseguono" le incursioni delle truppe ucraine nella regione di Kursk, al confine con l'Ucraina. Il Ministero della Difesa russo ha tuttavia affermato di aver “impedito al nemico di avanzare in profondità nel territorio russo”.
Secondo il canale Rybar, vicino all'esercito russo, le forze armate di Kiev sono riuscite a stabilirsi martedì 6 agosto nell'area di confine di Sudjansky, situata nella regione di Kursk. “Nel settore nord-occidentale, unità nemiche hanno occupato gli insediamenti di Nikolaevo-Darino, Darino e Sverdlikovo”, si legge nel comunicato.
Circa 300 soldati, 11 carri armati e una ventina di altri veicoli blindati sono riusciti ad intrufolarsi in territorio nemico. Gli attacchi hanno provocato cinque morti e dozzine di feriti. Lo riferiscono le autorità locali. "Due missili ucraini sono stati abbattuti dai sistemi di difesa aerea nella regione di Kursk", ha scritto su Telegram il governatore regionale ad interim Alexei Smirnov, secondo il quale nella regione sono stati abbattuti anche tre droni.
Anche Vladimir Putin è intervenuto sul blitz ucraino a Kursk, definendolo "una provocazione su larga scala". Per il Presidente russo le forze di Kiev fanno fatto ricorso a "bombardamenti indiscriminati, anche con missili, su strutture civili". Lo riferisce l'agenzia Interfax. Putin ha affermato che Mosca fornirà il massimo sostegno “in tutti i settori” alla regione.
"Migliaia" di residenti delle zone di confine sono stati già evacuati nelle ultime ore verso altre regioni russe, secondo quanto riferisce l'agenzia Ria Novosti.
Intanto il ministero della Difesa di Mosca ha affermato che nelle ultime 24 ore l'intervento delle truppe di terra e i raid russi hanno portato all'eliminazione di 260 soldati ucraini e di 50 veicoli corazzati, tra i quali sette carri armati. Secondo il dicastero, gli attacchi, che si estendono alla regione ucraina di Sumy, "hanno impedito al nemico di avanzare in profondità nel territorio della Federazione Russa".