Ucraina, a Zaporizhzhia disconnesso ultimo reattore e via esperti Aiea: restano 2 osservatori
Mentre Kiev tenta nuove azioni offensive a Kherson dopo aver riconquistato tre insediamenti nel sud e nell'est del Paese, i russi hanno disconnesso dalla rete elettrica ucraina l'ultimo reattore della centrale nucleare di Zaporizhzhia. Ad annunciarlo l'agenzia per l'energia nucleare di Kiev, l'Energoatom spiegando che i questo modo la centrale opera con il rischio di violare le norme di sicurezza antincendio e radiazioni. L'intento di Mosca è togliere all'Ucraina la fonte energetica della più grande centrale nucleare d'Europa e dunque prendere il controllo totale della struttura rimasta in mano ai tecnici di Kiev.
Intanto Mosca accusa Kiev di aver esploso tre colpi di artiglieria nell'area della centrale. "L'amministrazione militare-civile della città di Energodar segnala tre colpi di artiglieria dall'altra parte del fiume Dnepr, documentati all'interno del perimetro dell'impianto. Il livello di radiazioni è nella norma e nessuna delle strutture chiave della centrale elettrica è stata danneggiata", hanno spiegato le autorità russe di occupazione. "L'unico reattore operativo della centrale nucleare di Zaporizhzhia funziona all'80% della sua potenza dopo i nuovi raid ucraini nel territorio dell'impianto" affermano le autorità filorusse.
La notizia arriva insieme a quella della ripartenza degli esperti dell'AIEA dalla centrale dopo l'ispezione. Come confermato dai russi, infatti, quattro dei sei membri della missione dell'Agenzia internazionale per l'energia atomica (Aiea) presso la centrale nucleare di Zaporizhzhia hanno già lasciato l'impianto. Solo due funzionari Aiea resteranno sul posto per monitorare le attività dell'infrastruttura. Gli esperti dell'AIEA pubblicheranno le loro conclusioni sull'ispezione domani
Le notizie dal fronte invece indicano una leggera avanzata delle truppe ucraine in diverse direzioni nella parte occidentale della regione di Kherson, nel sud del paese. Zelensky ha annunciato che le truppe ucraine hanno liberato due insediamenti nell'Ucraina meridionale e un insediamento nella regione di Donetsk.
Lo stesso presidente ucraino ha avuto oggi un colloquio con l'omologo francese Emmanuel Macron per discutere la situazione e per coordinare l'ulteriore sostegno dalla Francia. La telefonata tra i due leader è durata più di un'ora e mezza. Zelensky ha ricordato "l'imperativo bisogno di preservare la sicurezza" della centrale nucleare di Zaporizhzhia e secondo quanto reso noto dall'Eliseo, Macron "ha ricordato la necessità imperativa di preservare la sicurezza e la protezione degli impianti nucleari, che può passare solo attraverso un ritiro delle forze russe". Durante il colloquio Macron ha anche chiesto a Zelensky dei suoi bisogni militari, umanitari ed economici.
Intanto oggi l'UE ha firmato un accordo con l'Ucraina per ulteriori 500 milioni di euro di aiuti programmati, volti a sostenere l'edilizia abitativa, l'istruzione e l'agricoltura. Secondo lo Spiegel, però il ministro della Difesa ucraino Oleksiy Reznikov si è rivolto ai paesi della NATO richiedendo equipaggiamento invernale per i propri soldati. Si tratta di circa 200mila set di divise invernali e tende calde.