Ucraina: 82 morti negli scontri. Ianukovich lascia il Paese, Timoshenko libera
"La gente è prudente e spera che il presidente se ne sia andato. Ma dove?". Lo scrive la Bbc su Twitter, citando il suo inviato a Kiev, il giorno dopo la rivolta che ha messo in fuga Viktor Ianukovich. L'ormai ex presidente ucraino è stato scaricato praticamente da tutti. Anche il suo movimento, il partito delle Regioni, gli ha voltato le spalle, additandolo come "responsabile", insieme ai suoi più stretti collaboratori, delle violenze di questi giorni in cui, tra agenti e insorti, sono morte almeno 82 persone e oltre 400 sono ferite negli ospedali. "Il paese – si legge in un comunicato del partito – è stato ingannato e derubato, ma anche questo non è nulla in confronto al dolore di decine di famiglie ucraine che hanno perso i propri cari. L’Ucraina è stata tradita. Ianukovich e il suo staff – conclude il partito – sono i responsabili di ciò“.
Ianukovich ha dunque lasciato Kiev, lasciando spazio alle opposizioni. In sua sostituzione è stato nominato come capo di Stato a interim Oleksandr Turcinov. Secondo la Costituzione ucraina i poteri presidenziali passano al presidente del parlamento in caso di assenza del Presidente della Repubblica. Le elezioni presidenziali dovrebbero tenersi per il 25 maggio. In tutto ciò la piazza esulta e accoglie Yulia Tymoshenko, di nuovo libera e tornata a Kiev. La leader dell'opposizione, ha invitato i manifestanti a restare in piazza per "andare avanti fino alla fine". Nel frattempo, si è appreso che un'inchiesta sulle violenze perpetrate dalla polizia contro i manifestanti sarà inaugurata a breve. Per ora sono una trentina gli agenti accusati, secondo quanto riferisce l'agenzia Interfax.