Ucciso leader dell’Isis in Libia: potrebbe essere il carnefice dei 21 cristiani copti
Tra gli strike aerei eseguiti dagli Stati Uniti lo scorso mese c'è anche l'iracheno Abu Nabil, uno dei leader della costola libica dell'Isis che potrebbe essere anche il protagonista di uno dei video di propaganda più violenti del sedicente Stato islamico. A confermarlo è stato il Pentagono che ha fatto sapere, attraverso il portavoce Peter Cook che il bombardamento sarebbe stato effettuato prima degli attentati del 13 novembre a Parigi. Abul Nabil si trovava nella città portuale di Darnah, nella Libia orientale. Secondo la Difesa statunitense Nabil – che potrebbe essere stato in passato il governatore della città irachena di Salah-ad-din – potrebbe essere la persona che parla all'Occidente nel video che mostra la decapitazione di 21 cristiani copti sulla spiaggia libica.
"L'uccisione di Nabil – spiega Cook – riduce la capacità dell'Isis di realizzare gli obiettivi del gruppo in Libia, incluso il reclutamento di nuovi membri, lo stabilimento di basi in Libia e la pianificazione di attacchi all'esterno negli Stati Uniti". Un altro funzionario del governo statunitense ha spiegato che un ulteriore attacco è stato eseguito F15 poco dopo gli attentati di Parigi, sebbene fosse stato progettato tempo prima. Successivamente il Pentagono ha portato a termine con successo altre operazioni di guerra, questa volta a danno di al-Shabaab, gruppo jihadista operante soprattutto nella zona sub-sahariana. L'uccisione di Abdirahman Sandhere, detto Ukash, è avvenuta il 2 dicembre e rappresenta un colpo importante a danno dell'organizzazione affiliata ad Al Qaeda.