Ucciso dalla polizia durante proteste per George Floyd: “David dava da mangiar gratis agli agenti”
"Stava cercando solo di guadagnarsi qualche dollaro per pagare l’affitto e le bollette e lo hanno abbattuto come un cane", così la madre di David "Yaya" McAtee ha ricordato tra le lacrime l’uomo ucciso a colpi di arma da fuoco a Louisville durante le proteste per la morte di George Floyd. Il 53enne gestiva una sorta di fast food in strada in cui vendeva panini e bibite agli angoli delle strade. Ed era in strada anche lunedì quando è stato colpito a morte mentre la polizia e la Guardia Nazionale del Kentucky hanno disperso una grande folla che protestava in strada sparando anche con armi da fuoco.
Il sogno di David era trasformare quel negoziato da strada in un locale vero e proprio perché ormai negli anni aveva costruito una clientela stabile che includeva tra gli altri moltissimi poliziotti locali che, come ha ricordato la madre, di solito mangiavano gratis. Il suo sogno però si è infranto tragicamente proprio davanti a quel banchetto improvvisato che aveva allestito in un parcheggio. In zona si erano radunati anche i manifestanti, poi è accorsa la polizia per sgomberarli e c’è stata la sparatoria.
“Circa 18 colpi siano stati sparati tra la Guardia Nazionale del Kentucky e la polizia della metropolitana di Louisville", ha detto ai giornalisti Michael Brown, segretario del gabinetto esecutivo del governatore dello stato. La polizia ha spiegato di aver risposto al fuoco dopo essere stata bersagliata dai manifestanti. Il capo della polizia della metropolitana di Louisville è stato però licenziato dopo che si è scoperto che due agenti coinvolti non avevano attivato le loro telecamere. I due agenti sono in congedo amministrativo in attesa di un'indagine sulla sparatoria mentre i membri della Guardia nazionale non sono stati nemmeno identificati.