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Ucciso a Teheran da un raid israeliano il capo politico di Hamas Ismail Haniyeh

Il capo politico di Hamas Ismail Haniyeh è stato assassinato nella sua residenza di Teheran, in Iran, presumibilmente da un raid condotto da Israele.
A cura di Davide Falcioni
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Il leader di Hamas Ismail Haniyeh è stato ucciso a Teheran. La conferma è arrivata dallo stesso gruppo armato palestinese nel cuore della notte aggiungendo che il dirigente politico è stato assassinato nella sua residenza da un raid condotto da Israele e che la sua morte "non resterà impunita". Nessuno ha immediatamente rivendicato la responsabilità dell'omicidio, ma i sospetti sono immediatamente ricaduti su Israele, che aveva giurato di uccidere Haniyeh e altri leader di Hamas dopo l'attacco  del 7 ottobre 2023.

Haniyeh si trovava a Teheran per partecipare ieri alla cerimonia di giuramento del presidente iraniano Masoud Pezeshkian. L'Iran non ha fornito dettagli su come Haniyeh sia stato ucciso ma ha spiegato che l'attacco è sotto inchiesta e che una risposta non tarderà ad arrivare: il sospetto è che il luogo in cui risiedeva il capo di Hamas sia stato colpito da un missile guidato israeliano. Gli analisti della tv di stato iraniana hanno immediatamente incolpato Tel Aviv, che dal canto suo non ha rivendicato l'azione come è consuetudine fare quando si tratta di omicidi commessi dalla sua agenzia di intelligence, il Mossad.

Il ministro del patrimonio Amichay Eliyahu, esponente dell'estrema destra israeliana, ha comunque commentato su X: "Questo è il modo giusto per ripulire il mondo da questa sporcizia". Poi ha aggiunto: "Niente più accordi immaginari di pace/resa, nessuna pietà".

Chi era Ismail Haniyeh, capo politico di Hamas

Ismail Haniyeh – 62 anni – dal 2017 era il capo politico di Hamas. Era nato in un campo profughi della Striscia di Gaza da genitori fuggiti dalla città di Asqalan dopo la creazione dello Stato di Israele nel 1948 e da giovane aveva studiato all'istituto al Azhar laureandosi in letteratura araba all'università islamica di Gaza.

Nel 1983 aderì al blocco studentesco islamico, considerato un precursore di Hamas. Ha scalato i ranghi del movimento diventando il braccio destro del co-fondatore, il defunto sceicco Ahmed Yassin. Haniyeh è stato in carcere in Israele a seguito delle manifestazioni di protesta nel 1987 e nel 1988: nel 1992 è stato nuovamente arrestato e deportato insieme ad altri nel sud del Libano, tornando poi a Gaza: inoltre è sfuggito a vari attentati.

Il presidente iraniano Masoud Pezeshkian con Ismail Haniyeh.
Il presidente iraniano Masoud Pezeshkian con Ismail Haniyeh.

Nel 1993, di nuovo a Gaza è tornato diventando preside nell'università islamica. La sua carriera politica lo ha visto occupare il ruolo di primo ministro dell'autorità nazionale palestinese dal 2006 al 2007. A causa delle forti tensioni interne – tra Abu Mazen e Hamas – venne in seguito incaricato di costituire un governo di unità nazionale che però ebbe vita breve e terminò e con la conquista del potere della Striscia di Gaza da parte di Hamas a seguito di regolari elezioni. Era sposato e aveva avuto 13 figli, tre dei quali sono stati uccisi durante un raid israeliano all'inizio dell'anno.

Considerato un pragmatico, Ismail Haniyeh aveva agito come negoziatore nei colloqui di cessate il fuoco durante la guerra Israele-Gaza , aveva fatto da tramite con il principale alleato di Hamas, l'Iran, e aveva incontrato il presidente turco Erdogan.

Ucciso a Beirut uno dei leader di Hezbollah

L'assassinio di Ismail Haniyeh arriva poche ore dopo l'uccisione in un quartiere di Beirut, capitale del Libano, di Fuad Shukr, alias Hajj Mohsin, numero due di Hezbollah e consigliere militare di Hassan Nasrallah. L'uomo era considerato da Israele "responsabile dell'omicidio dei bambini di Majdal Shams e di numerosi altri civili israeliani".

Fuad Shukr
Fuad Shukr

L'obiettivo, ha poi reso noto dopo alcune ore l'Idf, è stato neutralizzato. Shukr è il comandante di Hezbollah più anziano ucciso da Israele, ha specificato l'esercito in una nota, aggiungendo che era "responsabile della maggior parte degli armamenti più avanzati di Hezbollah, tra cui missili a guida di precisione, missili da crociera, missili antinave, razzi a lungo raggio e droni", oltre che "dell'accumulo di forze, della pianificazione e dell'esecuzione di attacchi terroristici contro lo Stato di Israele".

Le reazioni all'assassinio di Ismail Haniyeh

La Russia ha denunciato l'"inaccettabile assassinio politico" del leader politico del movimento islamista palestinese Hamas, Ismail Haniyeh, ucciso in un attacco a Teheran. "Si tratta di un assassinio politico assolutamente inaccettabile, che porterà a un'ulteriore escalation delle tensioni", ha dichiarato il viceministro degli Esteri russo Mikhail Bogdanov all'agenzia di stampa statale Ria Novosti. Anche la Turchia ha condannato il "vergognoso assassinio" del leader politico di Hamas Ismail Haniyeh, alleato del presidente turco Recep Tayyip Erdogan. "Condanniamo l'omicidio del leader dell'ufficio politico di Hamas, Ismail Haniyeh, in un atto vergognoso a Teheran", ha dichiarato il ministero degli Esteri in un comunicato, aggiungendo che "questo attacco mira anche a estendere la guerra di Gaza a una dimensione regionale". Il Segretario alla Difesa degli Stati Uniti Lloyd Austin ha dichiarato di non ritenere inevitabile una guerra più ampia in Medio Oriente, aggiungendo tuttavia che in caso di conflitto gli USA non esiterebbero a difendere Israele.

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