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Ucciso a 4 anni da un tumore al cervello “grande come un’arancia”: per lui raccolti 500mila euro

La storia di Freddie Thompson, di Ampleforth, in Inghilterra, sconfitto da un cancro che aveva scoperto di avere poco più di un anno fa. A dare l’annuncio della sua morte sono stati i genitori sulla pagina Facebook che avevano lanciato per raccogliere fondi e volare in America per tentare di curare il neuroblastoma al quarto stadio da cui era affetto: “Il suo corpicino non ha avuto la forza di combattere”.
A cura di Ida Artiaco
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Ha combattuto con tutte le sue forze ma alla fine la malattia ha avuto la meglio. È morto a soli 3 anni Freddie Thompson, di Ampleforth, in Inghilterra, sconfitto da un cancro che aveva scoperto di avere poco più di un anno fa. I suoi genitori nei mesi scorsi avevano lanciato una grande raccolta fondi sui social network, mettendo insieme quasi 500mila euro per dargli una speranza di guarigione, e la sua storia aveva fatto il giro dei media britannici. Sono stati sempre la mamma e il papà a dare l'annuncio del suo decesso. Avrebbe dovuto volare in America per essere sottoposto ad un trattamento pionieristico per curare il neuroblastoma aggressivo, ma non è avuto il tempo."Il nostro piccolo guerriero non ce l'ha fatta – si legge in un post pubblicato sulla pagina Freddie's Fight -. Il suo corpicino non ha avuto la forza di combattere il tumore che era tornato. Non possiamo fare altro che ringraziare il personale dell'ospedale di Leeds che ci ha sostenuto fino al suo ultimo respiro".

A Freddy era stato diagnosticato il tumore soltanto a settembre dello scorso anno. Era già al quarto stadio. Sua mamma Emily aveva raccontato alla stampa locale che all'improvviso il suo bambino era diventato stanco e svogliato: "Non voleva fare nulla, non riusciva neppure a giocare. Avevo capito che c'era qualcosa che non andava". Da allora ha affrontato diverse sedute di chemioterapia, un'operazione di dieci ore per rimuovere il tumore, che era grande quanto un'arancia, di circa 10 centimetri di diametro, la radioterapia e ha poi ripreso il trattamento per l'immunoterapia, che avrebbe dovuto aumentare le difese naturali dell'organismo per combattere le cellule tumorali. Ma le sue condizioni non miglioravano. Una speranza è arrivata a gennaio dallo Sloan Kettering Memorial Hospital di New York, dove avrebbe dovuto sottoporsi ad un trattamento innovativo. Così i genitori hanno cominciato a raccontare la sua storia e a raccogliere i soldi necessari per volare negli Stati Uniti. Purtroppo, però, il piccolo è morto prima ancora di poter prendere quell'aereo.

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