Uccisero la figlia “indemoniata”, due donne condannate a 13 e 18 anni
In Gran Bretagna un giudice ha condannato una coppia gay ritenuta responsabile dell’omicidio di una bambina di otto anni. La piccola, che si chiamava Ayesha Ali, è stata trovata senza vita nella sua camera da letto nell’est di Londra, nell’agosto del 2013. Aveva più di 50 ferite sul suo corpo, tra cui anche dei segni di morsi. E secondo i giudici a ucciderla è stata sua madre insieme alla sua compagna. Le due donne, la 35enne Polly Chowdhury, e la 43enne Kiki Muddar, sono state condannate a 13 e 18 anni di carcere. La sentenza è stata pronunciata oggi alla Old Bailey, il tribunale penale centrale della capitale britannica. Secondo il giudice è stata la compagna, Kiki Muddar, a manipolare la madre, Polly Chowdhury, convincendola a compiere le sevizie sulla piccola Ayesha.
La mamma della bambina manipolata dalla compagna – Muddar aveva fatto credere alla mamma della bambina che la piccola era malvagia e “posseduta dal demonio”, creando un mondo fatto di personaggi immaginari costruiti su Facebook. Secondo la donna la bambina doveva essere punita e questo ha scatenato le violenze, paragonabili a vere e proprie torture, che sono culminate nelle ore di follia in cui la piccola è stata uccisa.