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Uccise tre ebrei a Kansas City. Condannato a morte Frazier Glenn Miller

L’uomo ha rivendicato durante tutte le fasi del processo l’omicidio di tre persone per ragioni antisemite.
A cura di Davide Falcioni
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Frazier Glenn Miller è stato condannato a morte: l'uomo, dichiaratamente neonazista e sostenitore della supremazia bianca, nel 2014 sparò e uccise tre persone che frequentavano un centro ebraico a Kansas City. Thomas Kelly Ryan, giudice che ha emesso la sentenza, ha dichiarato: "Il tentativo di portare l'odio e il terrore in questa comunità non è riuscito." Miller – che ha rifiutato l'avvocato e ha tentato di difendersi da solo durante il processo – ha risposto alla frase gridando "Heil Hitler" e subito dopo è stato allontanato dal tribunale. L'anziano ha ammesso di aver ucciso William Corporon, 69, e suo nipote Reat Griffin Underwood, 14, nel centro ebraico di Overland Park, Kansas. Terri LaManno, 53, è stato freddato fuori da un centro di ritiro ebraico.

La strage compiuto da Miller ebbe una eco internazionale per i suoi risvolti antisemiti, tanche che il leader israeliano  Benyamin Netanyahu dichiarò a Barack Obama tutta la sua preoccupazione. L'inquilino della Casa Bianca disse: "Basta con l'ignoranza e l'intolleranza. Nessuno dovrebbe mai preoccuparsi per la sua sicurezza durante riunioni con i propri confratelli. Nessuno deve temere per la sua sicurezza durante un incontro di preghiera". Che le motivazioni della strage fossero di natura discriminatoria fu chiaro da subito, tanto che alcuni testimoni raccontarono che persino nei minuti immediatamente successivi all'arresto Frazier Glenn Miller  continuò a pronunciare frasi antisemite e a sorridere.

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