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Uccise la figlia perché piangeva, i legali: “Gattona e si è tolto i denti, non può essere giustiziato”

I legali dell’uomo, condannato a morte per aver ucciso la figlioletta di pochi mesi, hanno chiesto la sospensione della pena sostenendo che non sa di essere stato condannato alla pena capitale.
A cura di Antonio Palma
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Benjamin Cole "semplicemente non ha una comprensione razionale del motivo per cui l'Oklahoma cerca di giustiziarlo", così i legali dell'uomo, condannato a morte per aver ucciso la figlioletta di pochi mesi in casa venti anni fa, hanno chiesto la sospensione della pena di morte per l'uomo sostenendo che non sa di essere stato condannato alla pena capitale.

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L'uomo ormai 57enne, dovrebbe essere giustiziato il 20 ottobre, ma gli avvocati cercano di far applicare una sentenza della Corte Suprema che afferma che ciò non può aver luogo se una persona condannata è diventata malata di mente.

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"I suoi stessi avvocati non sono stati in grado di avere un'interazione significativa con lui per anni e il personale che interagisce con lui in prigione ogni giorno conferma che non può comunicare o prendersi cura della sua igiene più elementare" ha sostenuto il suo attuale legale.

Cole è noto per avere l'abitudine di gattonare nella sua cella, soffre di disturbi fisici e si è "cavato i denti e li ha spediti a sua madre e al suo team legale" hanno ricordato gli avvocati ma l'appello alla clemenza è stato respinto dall'Oklahoma Pardon and Parole Board.

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Anche secondo il giudice distrettuale della contea di Pittsburg Cole sarebbe stato in grado di capire che sta per essere giustiziato e , in base all'analisi di uno psicologo dell'Oklahoma Forensic Center, ammette solo che ha un disturbo della personalità ed è manipolatore. I legali son pronti a presentare nuove richieste.

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Ciò che non è in discussione è la brutalità del crimine di Cole. Ha ucciso la figlioletta di nove mesi nel 2002 solo perché piangeva e lo disturbava in casa. Ha afferrato la piccola per le gambe e le ha spezzato la colonna vertebrale prima di tornare a giocare a un videogioco.

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