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Uccise il fidanzato violento facendolo soffocare in una valigia. Per l’avvocato la donna è “giustificata”

Nel 2020 Sarah Boone, una donna statunitense, uccise il fidanzato – il 42enne Jorge Torres Jr – convincendolo ad entrare in una valigia in una casa in Florida, per poi chiuderla con la cerniera e rifiutarsi di farlo uscire. Quando l’indomani mattina la donna aprì la borsa lui era ormai morto.
A cura di Davide Falcioni
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Si è svolta due giorni fa la prima udienza del processo a Sarah Boone, la donna statunitense accusata di aver ucciso nel 2020 il fidanzato – il 42enne Jorge Torres Jr – convincendolo ad entrare in una valigia in una casa in Florida, per poi chiuderla con la cerniera e rifiutarsi di farlo uscire. Quando l'indomani mattina la donna aprì la borsa lui era ormai morto. La giuria composta da sei membri, con otto supplenti, si è insediata giovedì, dopo quattro giorni di selezione dei componenti.

Nella sua dichiarazione di apertura l'avvocato difensore di Boone, James Owens, ha affermato che la donna non aveva nessuna intenzione di uccidere il suo compagno, ma voleva solo "punirlo" dopo che lui aveva ripetutamente abusato di lei nel corso della loro relazione durata tre anni. Il legale ha quindi aggiunto che le sue azioni erano "giustificate". Dal canto suo invece il procuratore distrettuale aggiunto William Jay, rappresentante dell'accusa, ha affermato che Boone ha agito con "intenzioni malevole per punirlo e poi si è addormentata e lo ha lasciato esalare gli ultimi respiri su questa Terra da solo".

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Tra le prove dell'accusa c'è un video girato da Boone in cui si può sentire Torres supplicare dalla valigia più volte: "Sarah, non riesco a respirare". Di contro Boone, mamma di un bambino, ride e dice: "Per tutto quello che mi hai fatto, per tutto quello che mi hai fatto. Vaffan*. Vaffan*. Stupido".

I fatti risalgono al febbraio del 2020. La donna ha raccontato che stava bevendo del vino insieme al compagno, stavano lavorando a un puzzle e dipingendo, quando hanno deciso di giocare a nascondino. Dopo un po', Boone ha detto che "entrambi" hanno deciso di "infilare" il 42enne nella valigia. Lei avrebbe gli suggerito di lasciare "due dita fuori". La donna ha ammesso di essersi addormentata, pensando che Torres potesse "uscire facilmente" dalla valigia. Quando si è svegliata la mattina dopo, ha aperto la cerniera del bagaglio e lo ha trovato morto. Dopo l'arresto, è stata accusata di omicidio di secondo grado. Boone si è dichiarata non colpevole e ha cambiato avvocato più volte, elemento che ha causato ritardi nel suo caso. La selezione della giuria per il processo è prevista per il 14 ottobre.

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