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Uccisa dal marito in gravidanza e sciolta nell’acido tre mesi dopo le nozze: la storia della 19enne Arnima

La terribile storia arriva da Sydney, in Australia, dove l’uomo ora si è dichiarato colpevole all’ultimo minuto durante il processo a suo carico per l’omicidio della moglie Arnima Hayat, giovanissima studentessa di medicina uccisa e sciolta nell’acido nel gennaio 2022.
A cura di Antonio Palma
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"Io lo odio", così Arnima Hayat, giovanissima studentessa di medicina, aveva raccontato a un'amica il difficile rapporto col marito che ormai voleva lasciare. Appena 45 minuti dopo quel messaggio la 19enne fu uccisa proprio da quell'uomo, il 22enne Meraj Zafar, che infine ha tentato di fare sparire il suo corpo sciogliendolo con dell'acido nella vasca da bagno di casa. La terribile storia arriva da  Sydney, in Australia, dove l'uomo questa settimana ha presentato una dichiarazione di colpevolezza all'ultimo minuto durante il processo a suo carico.

I terribili fatti nella notte del 29 gennaio 2022 quando il giovane commerciante ha ucciso la moglie incinta di quattro mesi, solo tre mesi dolo il loro matrimonio avvenuto nell'ottobre 2021 con una cerimonia islamica. Meraj Zafar infatti si è dichiarato colpevole di aver ucciso Arnima Hayat, 19 anni, nel loro appartamento a North Parramatta, nella parte occidentale di Sydney, dopo l'ennesimo litigio.

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Secondo quanto emerso dalle indagini, il 22enne ha ucciso la giovane moglie "applicandole compressione al collo e soffocandola". Il giorno dopo l'omicidio, l'uomo ha effettuato cinque ricerche su Internet chiedendo  "L'acido cloridrico può bruciare attraverso la pelle?" e "quanti anni di carcere a Sydney per omicidio?". Infine si è recato due volte in un negozio specializzato dove infine ha acquistato un totale di 100 litri di acido cloridrico. Dopo essere tornato a casa, ha versato l'acido nella vasca da bagno dove infine ha messo il corpo della 19enne nel tentativo di occultarne i resti.

A fare scattare l'allarme la madre a cui il 22enne si era rivolto dicendo che la 19enne non respirava e chiedendo un biglietto per l'estero. Sua madre ha chiamato i servizi di emergenza, costringendo la polizia a forzare l'ingresso nell'appartamento. All'arrivo degli agenti, il corpo nudo di Arnima è stato scoperto nella vasca da bagno, dove l'acido aveva decomposto il suo corpo così gravemente che i suoi parenti stretti non potevano riconoscerla.

Secondo l'accusa, non era la prima volta che il 22enne era violento nei confronti della moglie. La 19enne aveva riportato lividi attorno alla gola, al petto, al polso, al braccio sinistro e alla coscia. Si era già lamentata con gli amici della violenza del marito, ma non aveva mai denunciato il fatto alla polizia. Lui era riuscito a separarla dai genitori che non erano d'accordo con la loro unione e da mesi non avevano più notizie della ragazza.

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